Dal 1 luglio contratti part-time per i lavoratori, cresce la tensione

Dal 1 luglio contratti part-time per i lavoratori, cresce la tensione

Francesca Stornante

Dal 1 luglio contratti part-time per i lavoratori, cresce la tensione

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lunedì 06 Maggio 2013 - 17:13

In una lettera recapitata a sorpresa ai 104 dipendenti la coop Azione Sociale informa che dal 1 luglio tutti i contratti si trasformeranno da full-time a part-time. Insorge il sindacato Orsa. Intanto alcuni lavoratori rispondono alle dichiarazioni dei giorni scorsi del Presidente Ammendolia.

La lettera che questa mattina la cooperativa Azione Sociale ha inviato a tutti i suoi dipendenti ha gettato di nuovo nel caos i 104 lavoratori di Casa Serena che da mesi vivono in un costante stato di incertezza. Una mazzata che potrebbe aggiungersi al dramma dei cinque stipendi arretrati più la tredicesima che i lavoratori reclamano da settimane e alla cassa integrazione parziale che hanno dovuto accettare da gennaio per evitare che qualcuno perdesse il posto dopo la riduzione del budget a disposizione della cooperativa per la gestione di Casa Serena. Proprio dalla cassa integrazione parte la lettera recapitata ai lavoratori. Il 30 giugno scadrà l’ammortizzatore sociale e la cooperativa non potrà più usufruire di questo strumento perchè ha esaurito il monte ore a sua disposizione. Non potendo farsi carico di tutti i dipendenti la soluzione individuata è quella di trasformare da full-time in part-time tutti i contratti di lavoro. Ipotesi che ha creato non pochi malumori tra i dipendenti che dall’inizio dell’anno si sono visti prima porre in cassa integrazione al 35% e adesso rischiano di perdere metà dei loro stipendi. Stipendi che, comunque, non vedono da mesi. I nuovi contratti scatterebbero il primo luglio. Anche questa scelta è figlia della decurtazione di 100mila euro che da gennaio il Comune ha attuato su Casa Serena. Se dunque non finiranno gli interventi di messa a norma e dunque tutti gli anziani non torneranno “a casa” è quasi certo che i lavoratori dovranno rassegnarsi all’ennesima tegola che si abbatte su di loro. Non ci sta il sindacato Orsa. La segretaria Francesca Fusco ha definito “inaccettabile la comunicazione senza confronto con le parti sociali”. Per la sindacalista la mancanza di dialogo con le organizzazioni sindacali non si può tollerare e per questo il sindacato si opporrà in tutte le sedi per tutelare qualità del servizio e lavoratori già fin troppo lesi nei loro diritti.
Intanto alcuni lavoratori rispondono alle dichiarazioni di qualche giorno fa della cooperativa Azione Sociale.Giovanni Andronaco, Rsa Fp Cgil, Giacomo Greco e Pippo Stella, Fpl Uil, vogliono far chiarezza.”Nulla da obbiettare sui pagamenti dei contributi previdenziali ed assicurativi, però il Presidente ha eluso l’argomento TFR. Molti lavoratori di Casa Serena hanno ricevuto una raccomandata dalla Cooperlavoro secondo la quale, attraverso controlli amministrativi effettuati, risulta che, da almeno tre trimestri consecutivi, sulla posizione aperta presso Cooperlavoro non sono stati attribuiti ne il TFR né i contributi. In altre parole la cooperativa Azione Sociale non ha inviato né le distinte di contribuzione né i corrispondenti bonifici bancari e le anomalie vengono riscontrate anche in altri fondi previdenziali tranne INPS). Sulle anticipazioni delle retribuzioni vorremmo ricordare al Presidente Ammendolia che, come prevede il CCNL delle Cooperative Sociali, le anticipazioni delle mensilità sono due per contratto, e non per grazia ricevuta. Per quanto riguarda la tredicesima mensilità, visto che lui stesso menziona il CCNL, prevede l’obbligo di pagamento entro il 31 Dicembre di ogni annualità, e non ci sappiamo spiegare perché a tutt’oggi non è stata liquidata.
Durissimi contro il Presidente della coop Ammendolia. “I lavoratori di Casa Serena sono abituati a camminare sui carboni ardenti, le loro potenzialità sono superiori a quelle che la direzione tecnica del servizio possa immaginare. Il personale lavorativo è autonomo, la sua indipendenza è acquisita da un’esperienza che va oltre ogni formazione accademica. A livello amministrativo riscontriamo delle inadempienze catastrofiche nei confronti dei lavoratori, pertanto, è chiaro che l’espressione del nostro pensiero è quello della sua estromissione della gestione di Casa Serena”.
(Francesca Stornante)

Un commento

  1. liliana parisi 6 Maggio 2013 18:02

    Meno autobus,meno autisti;meno alunni,meno insegnanti; meno anziani, meno assistenti o assistenti part-time:mi pare normale,anche se non piacevole.Piuttosto è inaccettabile che questi lavoratori non debbano essere pagati puntualmente ogni mese!

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