Accorinti:"Garanzie sull'ex Margherita". Ersu: "Non si lascia il certo per l'incerto"

Accorinti:”Garanzie sull’ex Margherita”. Ersu: “Non si lascia il certo per l’incerto”

Eleonora Corace

Accorinti:”Garanzie sull’ex Margherita”. Ersu: “Non si lascia il certo per l’incerto”

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martedì 22 Ottobre 2013 - 15:04

Il Sindaco ha incontrato una rappresentanza dirigenziale dell'Ersu per discutere dell'eventualità del trasferimento nei locali dell'ex Ospedale Margherita, mentre nello stabile di via Cesare Battisti potrebbe essere realizzato il Palazzo di Giustizia. Accorinti ha chiesto di verificare che i locali del Margherita - attualmente della Regione- siano realmente disponibili, prima di prendere ogni decisione.

La Casa dello Studente in via Cesare Battisti non si tocca. Almeno fino a quando quella del trasferimento all’ex Margherita non si trasformerà da una bella ipotesi ad una possibilità concreta. Parola del Sindaco Renato Accorinti, che questa mattina ha incontrato i dirigenti Ersu per parlare dell'ipotesi dell’installazione del Palazzo di Giustizia nella storica sede della Casa dello Studente in via Cesare Battisti, chiusa per lavori di ristrutturazione, ma che svolge ancora le funzioni di mensa e servizi universitari, oltre ad ospitare, nella parte nuova realizzata interamente con fondi regionali, gli uffici Ersu. Quest’ipotesi vedrebbe trasferita la Casa dello Studente nei locali dell’Ex Regina Margherita dove – come annunciato dal vicesindaco Signorino subito dopo l’incontro con la giunta regionale di Martedì scorso- dovrebbe essere realizzato un vero e proprio polo universitario, con cinquecento alloggi, centri multimediali e un disco pub oltre al semplice servizio mensa. Il problema rilevato dall’Ersu e da molte associazioni studentesche(vedi articolo allegato), però, è che i locali del Margherita dovranno essere adattati ex novo alla nuova destinazione d’uso, questo in seguito alla cessione dello stabile, ancora di proprietà Regionale, al Comune di Messina.

Se si pensa che i lavori di adeguamento alle normative sismiche richieste per gli alloggi della via Cesare Battisti – che lavori precedenti hanno fornito di servizi per ogni camera e climatizzazione – procedono e in meno di due anni dovrebbero essere conclusi, Ersu e studenti si domandano se il gioco valga la candela.

L’incontro di questa mattina, però, ha infuso speranze nei gestori della Casa dello Studente: “Accorinti ha garantito che non consentirà mai di toccare la Casa dello Studente se non sarà già pronta un’alternativa più valida. Nell’ultima riunione, quando qualcuno ha accennato di cominciare i lavori, ha detto di no proprio per questo. Non si muoverà se non prima verrà legittimata la concessione dello stabile dalla Regione al Comune e quando si avranno già i progetti con copertura finanziaria, solo allora si parlerà di trasferimento”. Finisce bene, dunque, un incontro che era iniziato con qualche malumore da parte dei rappresentanti Ersu, costretti in questi giorni ad apprendere notizie sul destino dell’ente soltanto dagli organi di stampa. Proprio per questo oggi mattina qualcuno ha apostrofato il sindaco, dichiarando di essere lì: “per strapparti la maglietta”. Accorinti, però ha rassicurato la delegazione.

“Non abbiamo nessuna remora a priori”- commentano dall’Ersu –“Con garanzie simili, avere da qui a due anni 500 posti in un contesto più funzionale, possiamo anche accettare il trasferimento. La cosa importante è avere cose concrete in mano, non specchi per le allodole”.Saltato per oggi, invece, l’incontro con il Rettore Navarra in programma subito dopo quello con il Sindaco, che verrà riaggiornato quando il commissario straordinario dell’Ersu sarà nuovamente a Messina. Resta il dubbio, ora come ora, del servizio di mensa di cui usufruiscono i circa 21.000 studenti delle facoltà ospiti nella sede centrale, nell’eventualità dello spostamento della Casa dello Studente verso la zona nord. Un problema sollevato in questi giorni da associazioni studentesche come Best ed Atreju.

La presenza della casa dello studente e dell’ente che la gestisce nell’edificio di via Cesare Battisti non si può dire sia sempre stata data per scontata, soprattutto di recente. All’epoca del commissario Croce, ad inizio anno, infatti, con una nota del 12/02/2013 l’avvocato Enrico Caratozzolo, incaricato da Croce, chiedeva all’Ersu e all’università di porre in essere: “gli atti funzionali alla restituzione dell’immobile. Il 19 febbraio l’Ersu inoltrò il patrocinio dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato, che il 14/03/2013 ha espresso un parere favorevole al mantenimento dello stabile da parte dell’Ersu. In particolare, l’Avvocatura: nel valutare le motivazioni che il Comune adduceva per la restituzione dello stabile, stabiliva che: “non può ritenersi interrotta la destinazione dell’immobile all’esercizio del diritto allo statuto universitario, stante le imprescindibili esigenze di un adeguamento strutturale antisismico della stessa, imposto dalla legge per motivi di sicurezza pubblica e di tutela dell’incolumità personale”. Ricordiamo che nel decreto prefettizio che consegnò l’edificio all’Università, una clausola specificava come precisa destinazione d’uso l’accoglienza degli studenti.

Sicuramente Messina, in quanto città universitaria, non può continuare ad essere sfornita di un servizio così fondamentale come quello offerto dalle case per gli studenti. Lo stabile di via Cesare Battisti, assicurano dall’Ersu, potrebbe essere riaperto entro due anni per un totale di 249 posti letto per 133 stanze ristrutturate e ormai a norma. Istituita per decreto prefettizio nel 1933, la Casa dello Studente di Messina e l’edificio in cui storicamente è collocata, hanno una storia complessa, spesso amalgamata con la vita cittadina, basti pensare al ruolo svolto, nel bene e nel male, nel corso degli anni settanta. Sull’edificio ha investito a suo tempo ingenti somme anche la città di Reggio Calabria – prima che venisse istituita l’Università Mediterranea – sensibile alla necessità di garantire un simile servizio per gli studenti fuori sede. Il fatto che una città universitaria sia carente sul fronte di un simile servizio è assurdo, oltre che scandaloso. E intanto l’Ateneo Peloritano ha perso quest’anno 5.000 studenti, che difficilmente potranno essere recuperati senza integrare i servizi offerti all’utenza.(Eleonora Corace)

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