Archeoclub Area Jonica Messina cercherà renderà speciale l'evento con un ricco convegno moderato dal presidente Filippo Brianni e dalla coordinatrice Ketty Tamà
CASALVECCHIO – Il solstizio d’estate nell’Abbazia dei Santi Pietro e Paolo d’Agrò è un fenomeno che si ripete ogni anno: un raggio di sole penetra attraverso la finestra dell’abside e illumina con un bagliore intenso l’altare e la sua croce. Niente di soprannaturale.
Parliamo di un fenomeno noto ai monaci bizantini che consentiva loro di calcolare il giorno più lungo dell’anno. Il solstizio d’estate aveva per i monaci basiliani che riedificarono l’abbazia (poi distrutta dagli arabi e riedificata dai normanni) una importanza vitale tanto che veniva celebrato con una grande fiera, la cui tradizione è arrivata fino ai giorni nostri.
Un compleanno che venerdì 21 alle 17,30 Archeoclub Area Jonica Messina cercherà di rendere speciale con un ricco convegno moderato dal presidente dell’associazione Filippo Brianni e dalla coordinatrice, nonché ideatrice del progetto solstizio, Ketty Tamà.
Il solstizio del “genius loci” dell’abbazia dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò giunge quest’anno alla V edizione.
L’evento è organizzato da Archeoclub Area Jonica Messina con numerose partnership: Comune e Parrocchia di Casalvecchio; Polo Museale di Messina (che gestisce il monastero dei SS. Pietro e Paolo d’Agrò); il Lions Club “Letojanni-Valle d’Agrò”; l’Università di Reggio Calabria; “Naxoslegge” guidato da Fulvia Toscano e l’ordine degli architetti e dei geometri, che garantiranno anche agli iscritti partecipanti dei crediti formativi.
Archeoclub intende riportare in Basilica personaggi, storie, miti e soprattutto progetti che riguardano la Valle, proprio per riscoprirne il “genius loci”.
“L’edizione 2019 – spiegano all’unisono Brianni e Tamà – sarà certamente segnata dal ricordo dell’ex assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Tusa; ricordo che avverrà attraverso la messa in pratica di uno dei suoi motti fatti propri da Archeoclub: la mia stella polare è il dovere di divulgazione”.
L’elemento portante della serata sarà un progetto dell’Università di Messina, che verrà illustrato dalla prof.ssa Grazia Spagnolo (affiancata dai professori Marco Sfacteria e Antonella Santostefano) per la ricognizione del potenziale archeologico del comprensorio.
Prevista la presenza ad agosto di un gruppo di studenti che provvederà a scandagliare i principali punti di interesse archeologico della Valle, partendo da Scifì (dove peraltro Spagnolo curò nel 2002 l’ultimo scavo) e proseguendo per la “viabilità romana” della zona, da Casalvecchio a Gallodoro.
L’elemento portante della serata sarà un progetto dell’Università di Messina, che verrà illustrato dalla prof.ssa Grazia Spagnolo (affiancata dai professori Marco Sfacteria e Antonella Santostefano) per la ricognizione del potenziale archeologico del comprensorio. Prevista la presenza ad agosto di un gruppo di studenti che provvederanno a scandagliare i principali punti di interesse archeologico della Valle, partendo da Scifì (dove peraltro la Spagnolo curò nel 2002 l’ultimo scavo) e proseguendo per la “viabilità romana” della zona, da Casalvecchio a Gallodoro.
Brianni e Tamà hanno aggiunto che “si farà un ulteriore “step” anche sulla via del recupero dell’antica biblioteca dell’Abbazia e la creazione di un museo esperienziale, con Archeoclub pronta a lanciare una sorpresa che avrà la necessità del commento del sacerdote ortodosso Padre Alessio Mandanikiotis”.