In Sicilia niente "telepass europeo" e stazioni di pedaggio vetuste, Confconsumatori e Cittadinanza Attiva chiedono l'ammodernamento
MESSINA – E’ stato abituale, nell’estate appena trascorso, trovarsi in coda ai caselli della A18 e la A20 dietro un automobilista stremato dal malfunzionamento del casello, sotto diversi aspetti. Le segnalazioni di chi ha percorso la Messina-Palermo e la Messina-Catania sono state parecchie e adesso Confconsumatori Sicilia è passata all’azione, annunciando la messa in mora del Consorzio Autostrade.
Al centro delle contestazioni al Cas, la mancata attivazione del Set, il servizio europeo di telepedaggio.
Il sistema si basa sulla interoperabilità di tutti i sistemi di telepedaggio stradale nell’Unione, per evitare la proliferazione di sistemi incompatibili. “Ma il Cas, Consorzio autostrade siciliane, è un caso a parte – afferma Domenico Interdonato di Cittadinanza Attiva – Le stazioni di pedaggio hanno le medesime infrastrutture hardware a vista di oltre 20 anni fa”.
Di recente sul Cas, con un ragionamento più ampio, prima della crisi di governo, era intervenuta la senatrice Grazia D’Angelo (M5S).
“Nessun adeguamento alle direttive europee nelle tratte A18 e A20
Il componente del consiglio nazionale della sigla ne sollecita l’ammodernamento: “Il contesto dei concessionari italiani che operano sistemi di telepedaggio si è adeguato, mentre nelle tratte A18 e A20 non è possibile pagare con apparati diversi da quelli offerti da Telepass, per obsolescenza dei sistemi. Il non adeguarsi alle direttive europee e nazionali oltre a danneggiare gli utenti, innesca le procedure di infrazione, con il rischio di essere sanzionati come siciliani in quanto l’unico azionista del Cas è la Regione siciliana. Se non dovessero essere adeguate le infrastrutture in tempi rapidi, soprattutto nel contesto di un concessionario controllato da un ente pubblico e in grado di accettare altri operatori del servizio di telepedaggio, verrebbe ostacolata la liberalizzazione del mercato”.
Una diffida da parte di Confconsumatori
“Invieremo al Cas una diffida ai sensi dell’art. 140 del Codice del consumo affinché, senza ulteriori ritardi, adegui il sistema ponendo fine alle vessazioni nei confronti degli utenti. I quali, peraltro, subiscono disagi non solo ai caselli ma anche successivamente”, spiega l’avvocato Carmelo Calì, presidente di Confconsumatori Sicilia.
!Il non adeguarsi produrrebbe nel tempo, con sempre maggiore incidenza e col diffondersi delle tipologie di contratti, disagi e code ai caselli, in quanto inizieranno ad arrivare sempre più mezzi di altre compagnie come ad esempio UnipolMove. Il problema riguarda anche la libera concorrenza nel mercato a livello nazionale. Non si tratta solo di un problema di discriminazione degli utenti dell’isola, costretti a non avere scelta nel tipo di contratto da sottoscrivere, come hanno i loro concittadini europei”.
Come sempre, nell’ottica del pluralismo, Tempostretto è pronta a dare risalto alla replica e al punto di vista del Consorzio,
Ma se questi signori non spendono un centesimo riguardo la manutenzione delle due autostrade, come si puo’ parlare di adeguamento del set? ci sono tratti autostradali, se così possiamo chiamarli, che rappresentano un serio e costante pericolo da decenni, vedi tratta Rometta-Milazzo e viceversa, dove buche, restringimenti , gallerie non illuminate, guard rail obsolescenti e degradati ormai da anni e a rischio amputazione arti, sono pericoli costanti e mai risolti, nonostante pagamenti di pedaggi tra i piu’ alti d’Europa; mi chiedo come mai con scandali come questi non si vuole intervenire per porre fine e finalmente rendere le autostrade siciliane degne di questo nome, chissà quali interessi ci sono sotto; comunque la vergogna, lo scandalo e i serissimi pericoli permangono immutati nel tempo e questo rende le nostre vie di comunicazioni retrograde, degradate, vecchie e insicure a scapito di tutti, così come le ferrovie siciliane…insomma siamo gli ultimi a livello infrastrutturale e questo spingerà la nostra amata terra siciliana indietro di parecchio nel tempo…poveri noi e povera Sicilia!!!
Oltre ai caselli bisognerebbe svecchiare la mentalità degli automobilisti. È incomprensibile che nel 2022 ci sia ancora così tanta gente non munita di telepass. Costa 5 euro l’anno è si eviterebbero disagi e polemiche sterili.
Il CAS andrebbe chiuso, non ha mai fornito un buon servizio agli automobilisti a partire dalle autostrade, figuriamoci agli strumenti di pagamento.