REGGIO CALABRIA – Caso Alival, s’estende l’interesse verso le future sorti dello stabilimento caseario reggino e dei 79 dipendenti, molto probabilmente destinati ad altre sedi della galassia Lactalis sparse in giro per l’Italia.
Spiragli positivi sulla vertenza; sì, ma…
«Gli spiragli positivi che arrivano dalla proprietà rispetto alla chiusura dello stabilimento produttivo Alival di S. Gregorio di Reggio (e alla sua riconversione con, nel frattempo, alcune ipotesi di ricollocazione definitiva con mobilità geografica (leggesi “emigrazione”) sono da accogliere positivamente, ma vanno seguiti con attenzione nazionale, la quale è finora mancata – evidenziano in una nota diramata alla stampa Michele Conia e Antonio Guerrieri, candidati alla Camera dei deputati alle prossime Politiche per Unione popolare rispettivamente nel ‘listino’ proporzionale e all’uninominale nel collegio reggino -lasciando i lavoratori e le loro famiglie con il solo prezioso supporto dei sindacati, delle istituzioni locali e della politica comunale latitando quella nazionale.
Politica nazionale che avrebbe dovuto essere rappresentata dai numerosi eletti calabresi al Parlamento e alla Regione che in buona parte oggi si ripresentano. Politica nazionale e regionale che ancora oggi è al Governo a Roma e a Catanzaro e non ha battuto ciglio – affermano i due esponenti demagistrisiani – rispetto all’ennesimo caso d’insediamento produttivo in crisi per decisioni delle multinazionali, che negli anni hanno approfittato della crisi industriale italiana e dall’assenza di una vera politica industriale nel nostro Paese negli ultimi 30 anni.
Ma soprattutto politica nazionale che, col silente e complice supporto dei soliti parlamentari locali, ha escluso dall’interesse e dall’intervento diretto del Ministero dell’Economia e dello Sviluppo Economico le vertenze riguardanti le crisi con meno di 250 dipendenti, tra cui quindi quella Alival a Reggio, ma di fatto escludendo la quasi totalità delle aziende in crisi meridionali e soprattutto calabresi».
«Disponibili a incontrare i lavoratori e i sindacati»
Proprio in quanto direttamente impegnati alle Politiche del 25 settembre prossimo, «ma soprattutto da cittadini attivi da sempre impegnati in politica e attivamente partecipi alle vertenze sociali del territorio – così Conia e Guerrieri -, abbiamo già dichiarato pubblicamente la nostra disponibilità ad incontrare i lavoratori e i sindacati per contribuire a tenere alta l’attenzione ed elevarla a livello nazionale insieme alle altre numerose vertenze diffuse nella Penisola e per le quali è stato via via steso un velo di silenzio.
Velo che era in realtà un muro dove nascondere l’incapacità istituzionale e politica di porre un freno ad una deriva econonomica e sociale che ha responsabilità precise nelle scelte politiche degli ultimi decenni che hanno privilegiato privatizzazioni selvagge, smembramenti aziendali, acquisizioni internazionali feroci e predatorie, dinamiche globalizzate che non hanno mai tenuto in conto la dignità delle persone considerando il lavoro come merce.
Siamo fiduciosi – ribadiscono i due candidati al Parlamento per Up – verso una soluzione che tenga conto dell’elevato livello di competenze acquisito in questi decenni dai lavoratori e dalla vocazione del territorio che potrebbe avere al proprio interno realtà interessate per la propria crescita a rilevare in tutto o in parte il sito produttivo».