La Fp Cgil: "La situazione resta delicata per il mancato pagamento dello stipendio e per la mancanza di certezze in merito alla data in cui potrebbe essere erogato. Ma soprattutto perché i Comuni non pagano..."
I lavoratori hanno oggi incrociato le braccia nei 20 Comuni jonici dell’Ato 4 rifiuti. Non si sono astenuti solo a Giardini Naxos. Lo sciopero è stato voluto dalla Fp Cgil per il mancato pagamento dello stipendio e la mancanza di certezze in merito alla data in cui potrebbe essere erogato. “I lavoratori – ha spiegato il segretario provinciale, Carmelo Pino – hanno risposto allo sciopero di un giorno proclamato dalla Fp Cgil di Messina, a dimostrazione del fatto che le preoccupazioni erano e restano valide. Tra l'altro con i Comuni che non pagano, il sistema rischia di saltare. La situazione, purtroppo – conclude Pino – resta delicata”. Non mancano i disagi. Questa mattina i mezzi del Centro comunale di raccolta sono rimasti fermi, tranne quelli destinati a garantire i servizi essenziali”. Il Commissario dell’Ato4 Ettore Ragusa aveva reso noto di “non essere in grado di comunicare una data certa per dare seguito alla richiesta di procedura amministrativa di conciliazione, in quanto la disponibilità di cassa non lo consente”. La stessa struttura commissariale ha “declinato qualunque responsabilità sia di natura igienico-sanitaria e ambientale, che di natura penale, derivante dalla sospensione o ritardo del servizio di gestione integrata dei rifiuti, imputabile esclusivamente ai Comuni inadempienti”. Negli ultimi giorni la situazione è precipitata. Ragusa ha rassegnato le dimissioni (ma dalla Regione è giunto “l’invito” a rimanere sino a fine mese) e dopo la Cgil è intervenuta anche la Uiltrasporti, rimarcando “una situazione finanziaria gravissima causata dall'inadempienza di parecchi enti che non versano i corrispettivi economici per la gestione dei servizi da parte della struttura commissariale AtoMe4. Inadempienza che sta ponendo a rischio non solo il pagamento degli stipendi ai lavoratori ma i servizi stessi”. In virtù di ciò è stato chiesto l’intervento del prefetto.