Il pacifista, e docente della scuola Antonio Mazzeo contesta sui social l'esibizione della Banda e la dirigente scolastica avvia un procedimento disciplinare.
Il concerto della banda della Brigata Aosta alla scuola media Galatti Cannizzaro scatena la “guerra” tra la direttrice didattica Giovanna Cacciola e il pacifista Antonio Mazzeo, che insegna nel plesso scolastico.
Il 17 aprile, nell’ambito del progetto Legalità viene organizzata nel cortile della scuola l’esibizione della banda della Brigata Aosta.
Mazzeo dopo aver contestato l’evento e le modalità organizzative sia nei giorni precedenti che successivi, pubblica una serie di post su facebook e su alcuni siti d’informaizone.
Ad inizio maggio la direttrice didattica gli comunica l’avvio di un procedimento disciplinare per aver tenuto un comportamento sleale nei confronti della scuola-datore di lavoro e per aver leso pubblicamente l’immagine dell’istituzione. La data della discussione del procedimento è l’11 giugno e Mazzeo potrà presentarsi esponendo le sue ragioni, nel frattempo affidate al Cobas che ha oggi diramato una nota di solidarietà.
Andiamo per ordine.
Il 15 maggio la dirigente scolastica firma l’avvio del procedimento disciplinare nei confronti di Mazzeo facendo riferimento al comportamento tenuto nei giorni precedenti l’esibizione e successivi.
“ Relativamente all’evento organizzato dalla scuola il 17 aprile 2018 che ha visto coinvolti attivamente studenti e personale per assistere all'esibizione musicale della Banda della Brigata Aosta ed alla recitazione di poesie e frasi celebri contro la guerra e contro ogni forma di violenza nel ricordo del centenario della Prima guerra mondiale, che la Signoria Vostra ha pubblicato nei siti antoniomazzeoblog, www.stampalibera.it e www.isiciliani.it e nei suoi profili facebook post e commenti, definendo l’iniziativa come pseudo progetto illegittimo perché mai discusso dal Collegio docenti. Ed ha definito l’ evento come un’imposizione di attività musico-militare e paragonato l'attività didattica svoltasi nel cortile alle parate fasciste del 1942. scrivendo pubblicamente "Era perlomeno dal 19-12 che nel cortile dell'Istituto Comprensivo Cannizzaro-Galatti di Messina non si teneva una parata bellico-musicale ed a vergognosi spettacoli di manipolazione della verità e delle coscienze. Un illegittimo e indegno evento- attività obbligatoria di "formazione" per alunni delle terze classi della scuola media. Al peggio non c’è mai fine"
Nel procedimento disciplinare la Cacciola precisa che l’attività rientrava nel Progetto Legalità discusso ed approvato collegialmente ad inizio anno ed inserito nel Piano Triennale dell'Offerta Formativa pubblicato sul sito istituzionale e non era comunque attività obbligatoria.
Secondo la dirigente il professore Mazzeo avrebbe quindi tenuto in pubblico comportamenti in violazione dei doveri fondamentali ed elementari di fedeltà e correttezza che gravano sul lavoratore.
“Si tratta di inadempienze plateali, gravi e radicalmente lesive di obblighi basilari posti dalla legge alla base del rapporto di lavoro e della correlata fiducia tra le parti. Le opinioni esternate pubblicamente sono, infatti, idonee a danneggiare concretamente l'attività stessa dell'organizzazione pubblica”.
Ad esprimere solidarietà ad Antonio Mazzeo e ad assumerne la difesa l’11 giugno sono i Cobas con una nota a firma di Piero Bernocchi, portavoce nazionale.
“I COBAS esprimono totale solidarietà ad Antonio Mazzeo contro il quale la dirigente scolastica dell’Istituto ha promosso un procedimento disciplinare per aver contestato la presenza della propaganda militare e dell'Esercito nella propria scuola. Il prof. Mazzeo, da sempre impegnato in difesa della pace e nella promozione della soluzione non violenta di tutti i conflitti, aveva inviato una lettera alla D.S. nei giorni precedenti all’esibizione della Banda, nella quale sottolineava di aver appreso dell’esistenza dell’iniziativa dalla stampa, che la stessa era in contrasto con i valori didattico-educativi dell’istituzione scolastica e che non era stata regolarmente deliberata dagli organi collegiali. Il docente concludeva esprimendo un totale dissenso “per questo pseudo-progetto "Militari-studenti […] realizzato proprio nei giorni in cui si consuma l’ennesima tragedia di guerra internazionale utilizzando ancora una volta come piattaforma di morte la Sicilia e le sue basi militari”. Successivamente, con modi coerenti e pacati, il professore aveva espresso pubblicamente le medesime riflessioni, che venivano divulgate su alcuni blog on line. Va notato che la D.S., nella contestazione sostiene che non c’era nessun obbligo a partecipare all’iniziativa del 17 aprile ma nella circolare 102/DS del 13 aprile si legge: “tutti gli studenti dei tre gradi di istruzione prenderanno parte all’evento”. L’obiettivo svolgimento dei fatti dimostra la pretestuosità dell’accusa e, soprattutto, la mal dissimulata volontà di negare la libera espressione delle opinioni, anche quando queste ultime sono perfettamente coerenti con il dettato costituzionale. In particolare, ma non solo, con l’articolo 11 “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. In questo contesto, i COBAS chiedono l’immediata archiviazione del procedimento disciplinare. Se ciò, malauguratamente, non dovesse avvenire assisteranno in tutte le sedi deputate il docente, perché non è tollerabile nessuna limitazione alla libertà di espressione”