“Ben 23.000 cartelle pazze, costituiscono un tentativo da parte del Comune di Messina per costringere a pagare somme non dovute: è inaccettabile”. Di questo si tratta secondo l’avvocato Ernesto Fiorillo, Presidente nazionale di Consumatori Associati, che commenta la vicenda relativa all’invio da parte del Comune di cartelle Imu relative all’anno 2013.
Come ormai noto, a Palazzo Zanca è iniziato un accertamento massiccio per aggiornare la posizione dei contribuenti, così come stabilito in una delibera di giunta approvata lo scorso agosto (VEDI QUI) . Per il Dipartimento Tributi e per l’amministrazione si tratta di una verifica necessaria e propedeutica alla creazione di una Banca unica del contribuente (VEDI QUI), ma le polemiche sono divampate a causa degli errori nelle cartelle e dei disagi subiti dai cittadini (VEDI QUI).
“La maggior parte delle cartelle recapitate nelle ultime settimane – prosegue Fiorillo – sono frutto di errori pacchiani dove si avanzano pretese palesemente infondate in quanto riferite ad un debito tributario già pagato o caduto in prescrizione. Nella maggior parte dei casi i contribuenti dopo essersi resi conto che l’atto ricevuto è del tutto infondato, non riescono però facilmente ad ottenere un provvedimento di annullamento. Mandare atti emessi nello stesso momento mediante procedure automatizzate, in assenza di un preventivo controllo e indirizzate a migliaia di contribuenti, ha creato una confusione totale negli uffici. Gli impiegati, difatti, non riescono a rispondere a tutte le richieste che ricevono e a farne le spese, come al solito, sono i contribuenti che, pur avendo regolarmente pagato il proprio debito si trovano costretti ad affrontare file interminabili con ore di attesa senza la garanzia di vedere soddisfatte le proprie ragioni”.
“I cittadini – prosegue Fiorillo – non hanno tempo per fare la fila davanti agli Uffici del Comune per spiegare che loro quei soldi chiesti nelle cartelle non li devono pagare. Per non parlare poi del fatto che gran parte delle cartelle sono state notificate dopo il 1 gennaio 2019 e, quindi, sono inesorabilmente prescritte. Abbiamo organizzato un gruppo di avvocati a disposizione dei nostri associati che si opporranno alle ingiuste richieste.
Mercoledì prossimo, 30 Gennaio, alle 11 all’hotel S.Elia sarà presentata la iniziativa di Consumatori Associati che “prevede, oltre alla opposizione, anche la richiesta di risarcimento ed il pagamento delle spese così che, se tutti i cittadini aderiranno alla azione, il Comune potrebbe essere condannato al pagamento di decine di milioni di euro. Cosi il dissesto il Comune se lo sarà procurato da solo”.
“Chiediamo – conclude Fiorillo – un immediato provvedimento di ulteriore di proroga di 60 giorni per il pagamento e l’apertura di un tavolo di confronto entro 10 giorni, altrimenti avvieremo le opposizioni individualmente per ottenere risarcimento e la condanna del Comune per danno erariale”.
Nei giorni scorsi, sul caso erano intervenute anche le associazioni Adoc e Confconsumatori (VEDI QUI) ed oggi dell’argomento se ne discuterà in commissione bilancio.