Il gruppo pentastellato: "Vanno prelevati e spostati in aree protette, dove poter effettuare uno screening sanitario per appurare le presenza di malattie potenzialmente contagiose"
Il gruppo consiliare del M5S prende le distanze dalle dichiarazioni del sindaco Cateno De Luca in merito all’emergenza cinghiali e all’annunciato censimento sulla quantità di animali da abbattere.
«Veniamo a conoscenza di un tavolo tecnico, convocato a Palazzo Zanca, a cui hanno preso parte, fra gli altri, il primo cittadino di Messina e i consiglieri comunali Nino Interdonato e Francesco Pagano, anche se non comprendiamo a che titolo i due esponenti di "Sicilia Futura" e "Ora Messina" siano stati invitati all’incontro».
«Nella ferma convinzione che sia dovere dell’Amministrazione trovare una soluzione immediata al problema, con il fine di limitare le incursioni dei cinghiali nell’area urbana e garantire la pubblica incolumità, sia dal punto di vista igienico-sanitario che economico, esprimiamo la nostra totale contrarietà alle soluzioni paventate nel corso della riunione, con particolare riferimento all’uccisione degli animali selvatici. Si tratta di una soluzione cruenta, semplicistica e populista che rappresenta il metodo peggiore di controllo della fauna, che va affrontato con interventi mirati di prevenzione».
"ELIMINARE LE CAUSE CHE SPINGONO I CINGHIALI AD ALLONTANARSI DALL'HABITAT NATURALE"
«Nello specifico, riteniamo sia prioritario eliminare le cause che spingono i cinghiali ad allontanarsi dal loro habitat naturale, fra cui la tanta immondizia presente nelle strade cittadine, che rappresenta una facile fonte di cibo. In secondo luogo, è necessario fare un censimento chiaro, preciso e dettagliato, di concerto con istituzioni, associazioni ed esperti del settore, per conoscere il numero esatto di animali presenti sul territorio. I cinghiali vanno quindi prelevati e spostati in aree protette, dove poter effettuare uno screening sanitario per appurare le presenza di malattie potenzialmente contagiose, come ad esempio la tubercolosi. In ultimo, vanno messe in atto delle azioni mirate per il contenimento del numero di capi, come ad esempio la riduzione del tasso di riproduzione tramite sterilizzazione chimica, con metodi che vanno calibrati in base alle esigenze territoriali».
I PENTASTELLATI XCHE’ NON PROPONGONO IL METODO DI PRELIEVO E CENSIMENTO, INOLTRE XCHE’ NON INTERVENGONO A LIVELLO NAZIONALE E REGIONALE PER OTTENERE FONDI FINALIZZATI ALLA RICOSTRUZIONE DEGLI HABITAT NATURALI PREVEDENDO UN SISTEMA DI DELIMITAZIONE DELLE AREE NECESSARIE AD EVITARE CHE I CINGHIALI CAMBINO TERRITORIO. E BELLO CRITICARE SENZA PERO’ PORRE IN ESSERE SOLUZIONI, RICORDATEVI CHE AVETE DEPUTATI ALLA REGIONE E SIETE AL GOVERNO NAZIONALE, QUINDI, IL POPULISMO E’ FINITO CERCATE DI TROVARE LE SOLUZIONI E LE RISORSE NON GIUDICATE SEMPRE LE SCELTE DEGLI ALTRI, SAPETE COME SI CHIAMA QUESTA METODOLOGIA POLITICA “POPULISMO”.
dott. Sciacca,ma allora sti cinghiali dove li portiamo in un recinto e li alleviamo? cioè he cavolo volete fare perchè a dire NO e facile ma a proporre e difficile vero?