Slitta il processo a Maurizio Croce e gli altri imputati sospettati di appalti pilotati perché i giudici si dichiarano incompatibili
MESSINA – Slitta al prossimo 12 novembre la prima udienza del processo all’ex commissario regionale al dissesto ed ex consigliere comunale di Messina imputato insieme ad altri tra collaboratori, dirigenti pubblici e imprenditori per alcuni lavori e finanziamenti elettorali sospetti.
Due giudici su tre incompatibili
L’inizio del processo davanti al Tribunale era previsto ieri mattina ma due giudici su tre che dovevano comporre il collegio si sono astenuti, uno dichiarandosi incompatibile per ragioni parentali con uno dei difensori, l’altro senza esplicitare le ragioni. Tutto è quindi stato rinviato di qualche settimana per consentire al presidente del Tribunale di comporre un nuovo collegio, ma il sentore è che ci sia qualche difficoltà a individuare un togato che non presenti profili di incompatibilità eventuali.
Il processo
Sul banco degli imputati insieme a Croce ci sono l’amico Francesco Vazzana, gli imprenditori Rosario Arcovito e Giuseppe Capizzi, Giovanni Pino, Davide Tommaso Spitaleri; gli autotrasportatori Francesco Di Maio, Giuseppe Vaccarino e Francesco Mazzeo; Ancora: Giovanni “Enzo” Cucchiara, citato quale responsabile della sicurezza del Verdura Resort di Sciacca, Rossella Venuti, la segretaria di Croce alla struttura per dissesto e l’ex dirigente del Comune di Messina Giovanni Cortese.
Croce e Vazzana puntano alla liberazione
Croce attende intanto che il Tribunale della Libertà fissi la nuova udienza, dopo che la Corte di Cassazione, l’11 ottobre scorso, ha stabilito il nuovo riesame sulla misura cautelare. Il manager pubblico è ai domiciliari dallo scorso 14 marzo per ordine del giudice per le indagini preliminari. Arresti confermati dal Tribunale del Riesame ma la Suprema Corte ha revocato proprio l’ordinanza di tale collegio, chiedendo ai giudici di tornare sui propri passi, ridiscutendo l’istanza di liberazione presentata dagli avvocati Bonaventura Candido e Fabrizio Biondo.
In attesa del Tribunale della Libertà di Messina c’è anche Vazzana. I suoi difensori, gli avvocati Nunzio e Franco Rosso, hanno discusso la loro istanza di liberazione proprio venerdì scorso.
I lavori al torrente Bisconte
Al centro del processo, nato dagli accertamenti della Guardia di Finanza coordinati dalla magistrata Liliana Todaro, ci sono alcuni lavori affidati da Croce come Commissario della struttura regionale per il dissesto idro geologico, in particolare quelli al torrente Bisconte di Messina. Alla base del quadro accusatorio della Procura di Messina ci sono le rivelazioni dell’imprenditore catanese affidatario di quel lavoro. Sotto la lente del Tribunale andranno anche alcuni finanziamenti alla campagna elettorale di Croce, eletto poi come consigliere comunale di Messina come miglior perdente nella sfida a sindaco.
E se non sbaglio è parente dell’ex procuratore capo di Messina Croce? Mah.