Con 12 sì e 13 no, il consigliere (oggi assente) resta. Il 12 marzo la nuova discussione
MESSINA – Maurizio Croce resta consigliere comunale, almeno per ora. Con 13 no e 12 sì, in un’aula con appena 25 presenti su 32 (assente anche il diretto interessato, oltre a Trischitta, Milazzo, Mortelliti e Di Ciuccio per la maggioranza, Vaccarino per il centrodestra e Giovanbattista Caruso della Dc, andato via durante il dibattito per motivi personali), la delibera sulla decadenza per incompatibilità è stata respinta. A presentarla era stato il presidente del Consiglio comunale, Nello Pergolizzi, dando vita a un andirivieni di pareri, deduzioni e controdeduzioni, culminato con la sessione odierna, proprio nel penultimo giorno possibile rispetto ai tempi previsti.
Ora le assenze
Ma non è finita. Erano state presentate ben due proposte di delibera, una redatta dal dipartimento guidato dalla dottoressa Laura Strano e l’altra opera del Pd, contro Croce per il caso assenze. Saranno accorpate e discusse, però, soltanto martedì 12 marzo dopo il rinvio disposto da Pergolizzi al termine di una breve riunione dei capigruppo.
Il dibattito
Il dibattito, comunque, è stato lungo e articolato. Dopo un minuto di silenzio chiesto da Salvatore Caruso per il giovane Marco De Luca, morto il 27 febbraio scorso dopo l’incidente sulla A18 che l’ha visto coinvolto insieme ad altri 4 amici, è stata la consigliera Cettina Buonocuore a presentare una lettera con osservazioni nate da un confronto con il proprio legale con cui ha chiesto il ritiro della delibera “a tutela di tutto il consiglio, perché la casistica del dottore Croce non si configura negli articoli citati”. Ma si va avanti, con la dottoressa Strano a spiegare che “non è un parere se non è firmato”. Chiarito il primo passaggio, è stato poi il capogruppo del Pd Felice Calabrò a chiedere un rinvio della seduta per attendere la presenza della segretaria generale Rossana Carrubba, oggi assente e “sostituita” dal dirigente (e vice) Salvatore De Francesco. La richiesta è stata poi ritirata, dopo la spiegazione sulle tempistiche della stessa Strano.
Le dichiarazioni di voto
Altrettanto lungo è stato poi il discorso di Calabrò che ha ripercorso la vicenda e che infine, in dichiarazione di voto, si è rivolto ai colleghi: “La dottoressa Strano ha confermato il parere ed è stata chiara: le cause di incompatibilità rimangono anche e soprattutto alla luce delle deduzioni presentate dal collega Croce, confermando che permangono quindi le motivazioni della delibera sulla decadenza. Ora tocca a noi colleghi: il Pd vota per la decadenza”. Come lui, anche Francesco Cipolla, capogruppo di Basile sindaco, in nome dei colleghi di gruppo presenti.
Non sono d’accordo, invece Buonocuore e Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia che ha ripercorso in parte la vicenda: “Non è assolutamente facile decidere. Mi permetto di dire che è chiaro che ci atteniamo anche ai pareri, ma dopo aver ascoltato anche ciò che sostiene il collega Calabrò non possiamo non fare riferimento, da parte nostro, a ciò che è arrivato anche da altri organi. Ci sono stati due pareri discordanti, dell’avvocatura di Stato e dell’Anac. Sappiamo bene che il primo depone verso la decadenza, tenendo conto di questa delibera, mentre l’Anac sostiene il contrario. Ma ricordo un altro passaggio, la richiesta formale fatta dal presidente della Regione Schifani al dipartimento delle autonomie locali di pronunciarsi su uno o sull’altro parere”.
Gioveni parla anche dell’aspetto politico: “La delibera l’ha proposta lei, presidente, e non è sostenuta dai suoi 15 consiglieri. Ci sono stati assenti giustificati, ma è un dato politico. In ogni caso il dipartimento autonomie locali ha detto che il parere a cui attenersi è quello dell’Anac. Alla luce di questo e di una grande confusione che c’è, valutando nel merito la delibera, per noi conta questo parere e il nostro voto sarà contrario”.
Ma Pergolizzi lo ha richiamato: “I pareri di avvocatura, Anac e autonomie locali non riguardano affatto questa delibera, ma l’incompatibilità da soggetto attuatore. Noi oggi parliamo della incompatibilità da consigliere comunale”. E infine il voto: 12 sì, 13 no. Croce resta, almeno fino alla delibera sulle assenze.