Riprende il 16 dicembre il processo al sindaco De Luca e gli ex collaboratori nel patronato Fenapi, dopo la riunione in un unico fascicolo di due processi diversi
Può ripartire il processo sul caso Fenapi, che vede al centro il sindaco di Messina Cateno De Luca, in veste di creatore e gestore del patronato-ente di formazione, nato a Fiumedinisi per poi aprire sedi in tutta Italia.
Lo scorso luglio il processo principale, in corso davanti al giudice monocratico SimonaMonforte, era stato sospeso per riunificarlo ad un altro procedimento stralcio, quello relativo alla parte più strettamente economica della gestione dell’ente e in particolare al mantenimento di una sede romana della galassia di sigle che ruote intorno la Fenapi.
Le accuse contestate in questo secondo procedimento erano più articolare ma a maggio scorso la Corte d’Appello aveva fatto cadere l’accusa di associazione, assolvendo tutti gli imputati da questo reato, e disposto invece il rinvio a giudizio per il capo d’accusa relativo alla sede romana per Cateno De Luca, Carmelo Satta, Cristina e Floretana Triolo, Antonino Bartolotta, Giuseppe Ciatto, Francesco Vito, Carmelina Cassaniti e Fabio Nicita.
Venerdì 6 dicembre scorso il giudice ha riunificato i due procedimenti in un unico fascicolo, e fissato la prossima udienza al prossimo 16 dicembre. Quel giorno, quindi, il processo per fare luce sulle vicende della Fenapi potrà ripartire concretamente. In concreto gli imputati adesso devono difendersi oltre che dalle accuse che riguardano la parte economica, anche dal caso singolo della sede romana.
Fino a qui il dibattimento è servito per sentire i testimoni, e sono già stati in parecchi a sfilare davanti al giudice, al PM Francesco Massara e ai difensori. Hanno parlato gli investigatori della Guardia di Finanza che hanno effettuato gli accertamenti sulle scritture contabili e sulla situazione patrimoniale della Fenapi e le altre società collegate e sono stati ascoltati anche i responsabili dei diversi centri. Ed ha deposto, anche, il protagonista principale della vicenda e principale imputato, ovvero lo stesso De Luca, che nel corso di una udienza-fiume ha detto la sua sul caso.
Vorrei fare presente che l’articolo riporta sempre una serie di imprecisioni.