Sono comparsi questa mattina davanti al Gup per presunti abusi nella realizzazione del Residence (dissequestrato): "Il fatto non sussiste"
FURCI SICULO. Il fatto non sussiste. Sono stati tutti prosciolti i 9 indagati nell’ambito della realizzazione del Residence Grecale sul lungomare di Furci Siculo, apparsi questa mattina davanti al Gup Simona Finocchiaro. Al centro dell’inchiesta della Procura di Messina vi erano il capo dell’Area tecnica del Comune, l’architetto Claudio Crisafulli, 61 anni; l’ingegnere Giovanni Curcuruto, 42 anni, consigliere comunale di maggioranza coinvolto nella qualità di progettista e direttore dei lavori e sette privati tra cui la moglie, i cognati e altri parenti del sindaco Sebastiano Foti. Lo scorso 10 luglio, in seguito alle indagini, era stato disposto anche il sequestro del residence. L’architetto Claudio Crisafulli era accusato in concorso con i proprietari per abuso d’ufficio per il rilascio, il 13 febbraio 2015, del permesso relativo alla demolizione e alla ricostruzione del fabbricato esistente ai sensi del Piano casa Sicilia. La legge regionale 6 del 2010 consentiva un aumento del 25% della cubatura nel caso di ricostruzione in seguito a demolizione di abitazioni esistenti, purché le stesse risultassero ultimate al 31 dicembre 2009. L’ingegnere Giovanni Curcuruto e i proprietari erano accusati, in concorso, anche di aver violato il Dpr 380/2001 (Testo unico dell’edilizia). Gli indagati sono stati difesi dagli avvocati Ferruccio Puzzello, Pietro Lucisano, Carlo Autru Ryolo e Antonio Scarcella.