La minoranza ha inviato il nuovo documento anche al Prefetto
S. TERESA. Nuova diffida ad adempiere del gruppo consiliare di minoranza “Insieme per cambiare” al sindaco e al presidente del Comitato di gemellaggio S. Teresa-Fuveau, in merito al rilascio di quanto richiesto con istanza presentata l’8 gennaio 2018. I consiglieri di opposizione Antonio Scarcella, Lucia Sansone, Carmelo Casablanca e Giuseppe Migliastro, hanno “avvertito sin d’ora che qualora permanga l’inerzia ad oggi registrata si vedrà costretto a provvedere di conseguenza”. La diffida è stata inviata per “opportuna conoscenza al Prefetto di Messina e all’assessorato regionale competente.
LA VICENDA
“A tutt’oggi non è stata consegnata copia della documentazione da noi richiesta il 24 novembre scorso, mentre la documentazione richiesta con nota del 2 novembre è stata consegnata con grave ritardo e solo parzialmente, impedendoci di fatto di svolgere il nostro compito istituzionale di controllo”. Il capogruppo di minoranza, Antonio Scarcella, fa riferimento all’atto costitutivo e allo statuto relativi al Comitato di gemellaggio tra S. Teresa di Riva e la cittadina francese di Fuveau. Con la stessa istanza veniva richiesta copia di tutti i verbali di assemblea del Comitato di gemellaggio dal 2012 ad oggi. I consiglieri Scarcella, Sansone, Migliastro e Casablanca hanno presentato una nuova diffida al sndaco e al presidente del Comitato di gemellaggio “a procedere compiutamente, al rilascio di quanto richiesto con istanza del 2 novembre 2017, nonché del 24 novembre 2017 e del 9 gennaio”. La diffida, lo scorso 9 gennaio, era stata inviata per conoscenza al Prefetto di Messina, all’assessorato regionale alle autonomie locali e al coordinamento dell’attività di vigilanza e controllo degli enti locali – ufficio ispettivo. Il gruppo Insieme per cambiare, il 22 novembre ha presentato una proposta di deliberazione da inserire all’ordine del giorno del primo Consiglio comunale utile, riguardante la elezione di due componenti del consiglio direttivo del comitato, di pertinenza del civico consesso. Il giorno seguente è stata depositata dal gruppo consiliare “per ragioni di opportunità, la richiesta di rinvio della riunione assembleare straordinaria del detto comitato fissata per la medesima data. Sempre in data 23 novembre, il presidente del Consiglio comunale – fa notare il capogruppo di monoranza, Antonio Scarcella – ha convocato il Consiglio per il 29 novembre senza inserire all’ordine del giorno la nostra proposta di deliberazione”. La proposta di deliberazione è stata inserita con una integrazione il 27 novembre. “Solo il 28 novembre, il giorno prima dell’adunanza consiliare e con la terza notifica – spiega Scarcella – si provvedeva ad integrare ancora una volta l’ordine del giorno, inserendo finalmente la nostra proposta di deliberazione”. Il 29 si va in aula. “Ma quando doveva essere trattata la nostra proposta di deliberazione inerente alla elezione di due componenti del consiglio direttivo del comitato di gemellaggio – prosegue Scarcella – il sindaco ha proposto il rinvio della seduta”. Proposta approvata con i voti della maggioranza e con il voto contrario del gruppo di minoranza. “La nostra proposta era corredata dal parere favorevole del direttore d’area competente” precisa il capogruppo il quale aggiunge che “per il 24 novembre era stata fissata un’assemblea straordinaria del comitato di gemellaggio per l’approvazione della nuova bozza di statuto. A quanto è dato sapere, l’assemblea non ha deliberato alcunché e il consiglio direttivo del comitato è monco di almeno due elementi, e cioè quelli di elezione del consiglio comunale. La mancata votazione con contestuale elezione dei due componenti del consiglio direttivo del comitato di gemellaggio, di competenza del consiglio comunale, rappresenta una gravissima omissione da parte di coloro che hanno ritenuto di votare il rinvio proposto dal Sindaco, oltre che una gravissima responsabilità sul piano politico”. Nel documento depositato questa mattina si evidenzia che “a tutt’oggi non è stata consegnata copia dei verbali di assemblea richiesti il 2 novembre, impedendo ai consiglieri di minoranza, di fatto, di svolgere il compito istituzionale di controllo”.