Genovese alle esequie in manette, la Procura: "notizia fantasiosa"

Genovese alle esequie in manette, la Procura: “notizia fantasiosa”

Alessandra Serio

Genovese alle esequie in manette, la Procura: “notizia fantasiosa”

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martedì 28 Luglio 2015 - 23:48

Lo stesso legale Favazzo aveva chiarito di non aver chiesto che l'onorevole potesse partecipare al funerale del padre per evitare "l'umiliazione della scorta". E l'amministrazione penitenziaria chiarisce:" manette illegali".

“Il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e la Procura della Repubblica di Messina in una nota congiunta circa la mancata partecipazione di Genovese Francantonio, in atto sottoposto a custodia cautelare, ai funerali del padre smentiscono che sia stata mai rivolta istanza di partecipazione al rito religioso. Ferma restando la competenza del Tribunale a decidere sulla eventuale partecipazione, rilevano come in virtù del preciso divieto di legge risulti fantasiosa e priva di ogni fondamento l’ipotesi di una possibile partecipazione al rito con mezzi di coercizione fisica, mezzi che peraltro non sono mai stati utilizzati nei confronti della persona in oggetto in occasione dei due precedenti arresti”.

La nota ufficiale chiude definitivamente il caso, sgonfiando la bolla informativa e mediatica che si era autoalimentata, muovendosi tra una non notizia e una notizia falsa: l’onorevole carcerato non avrebbe preso parte ai funerali del padre, celebrati ieri, perché avrebbe dovuto farlo in manette. Una congettura, nelle migliore delle ipotesi, sostenuta da una notizia falsa appunto: cioè che la partecipazione in manette sarebbe stata fatta trapelare dall’istituto penitenziario di Gazzi.

Una congettura certamente non sostenuta dalla casistica generale; sicuramente non dal caso in specie men che mai fondata su informazioni provenienti dal carcere, come spiegano chiaramente Procura e Amministrazione penitenziaria.
Per due giorni, peró, l’argomento è stato al centro del dibattito sui social network e su una parte della stampa.

In realtà, poiché la vita carceraria dell’onorevole detenuto è di pubblico interesse, il suo legale era stato consultato quasi subito, alla notizia della morte di Luigi Genovese. E subito l’avvocato Nino Favazzo aveva spiegato di non aver chiesto alcun permesso.

Il caso era stato archiviato come una non notizia, perció, perché scriverne sarebbe stato non più pubblico interesse ma speculazione su un defunto. Cosa che nessuno dovrebbe avere interesse a fare, tanto meno i diretti interessati. Ma evidentemente così non è stato.

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