Il riferimento è all’affitto di appartamenti e posti letto da parte dei privati al di fuori dalle regole. "Il fenomeno – rimarca l’associazione – è diventato troppo esteso per essere ignorato e mette a rischio l’immagine del paese, posti di lavoro e il benessere degli stessi turisti”
“Stop alle strutture ricettive abusive nel comprensorio jonico. E’ una questione di sicurezza, senso civico e legalità”. A lanciare l’appello è la Federalberghi, sezione Letojanni e Val d’Agrò. L’associazione ha assunto una posizione perentoria da due anni, ribadita in questi ultimi giorni d’agosto anche attraverso il presidente Pierpaolo Biondi.
“L’ospitalità abusiva – viene ribadito – aumenta in tutto il comprensorio, mettendo in primo piano una serie di inconvenienti. Il fenomeno – rimarca l’associazione – è ormai diventato troppo esteso per essere ancora ignorato o tollerato anche perché mette a rischio l’immagine del paese, posti di lavoro e il benessere degli stessi turisti”. Da qui l’invito di Federalberghi rivolto a quanti sono a conoscenza di situazioni anomale, ovvero attività ricettive abusive, a segnalarle all’associazione o alle forze dell’ordine. Il riferimento è all’affitto di appartamenti e posti letto da parte dei privati al di fuori dalle regole. Un fattore che mette a repentaglio il mercato “regolare” alberghiero.
“Siamo consapevoli – spiega il presidente Bionfi – che il fenomeno non si risolve dall’oggi al domani – ma ritengo sia fondamentale continuare a combatterlo, impegnandosi a fondo”. Le forze dell’ordine, dal canto loro, non stanno con le mani in mano. Sono stati eseguiti controlli importanti nel corso dell’estate, in particolare nel taorminese. Lo stesso, a quanto si è appreso, sta accadendo a Letojanni dove, a quanto pare, si starebbero incrociando i dati inerenti le licenze regolari con le offerte che circolano anche attraverso internet. Per la cronaca sono in aumento gli appartamenti e i bed and breakfast regolarizzati negli ultimi tempi. Ma non basta.
Carmelo Caspanello