Muore a 21 anni all'ospedale di Taormina, la famiglia denuncia

Muore a 21 anni all’ospedale di Taormina, la famiglia denuncia

Alessandra Serio

Muore a 21 anni all’ospedale di Taormina, la famiglia denuncia

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mercoledì 02 Agosto 2017 - 17:52

Il 16 luglio il ragazzo di Fiumefreddo si era presentato in ospedale con la febbre altissima ma non era stato ricoverato: i medici trovarono soltanto un calcolo. E' morto ieri per le complicanze di una mononucleosi, dopo 8 giorni al San Vincenzo.

Aveva soltanto 21 anni il ragazzo di Fiumefreddo che si è spento ieri all'ospedale San Vicenzo Sirina di Taormina, dove era stato ricoverato il 24 luglio scorso in gravi condizioni.

La famiglia, assistita dall'avvocato Vincenzo Iofridda, ha chiesto alla magistratura di accertare eventuali responsabilità, segnalando i passaggi della trafila sanitaria, secondo loro poco chiara.

Nell'esposto – denuncia, presentato ai Carabinieri di Taormina, la madre del ragazzo segnala che il giovane era stato in ospedale il 16 luglio scorso: aveva la febbre alta, i medici del Pronto Soccorso lo avevano sottoposto ad ecografia e Tac, rilevando un calco renale. Avevano quindi disposto la dimissione.

Da analisi eseguite in un laboratorio privato, però, sarebbe poi emerso che il ventunenne aveva un’infezione da mononucleosi. IL ragazzo è così tornato in ospedale, il 24 luglio. Dalla sua fidanzata, che era con lui, la madre ha in seguito appreso che al paziente erano stati eseguiti prelievi con ago aspirato alla gola e alla milza e che lo avrebbero fatto anche al fegato.

Il ragazzo ha avuto due stati di choc, il secondo gli è stato fatale.

Ora la donna vuole capire perché il figlio è morto nel giro di pochi giorni giorni, malgrado la giovane età e la diagnosi di malattie perfettamente curabili.

Alessadra Serio

3 commenti

  1. Antonio Arena 2 Agosto 2017 19:30

    Purtroppo adesso dopo anni di perizie cause chi è responsabile se vi è un respsabile non sconterà nulla poichè coperto di assicurazione . Se invece dopo accertamenti dovesse emergere la responsabilità di qualcuno e non il decesso dovuto a cause naturali o a fattori inevitabili, questi dovrebbe essere cacciato dal posto di lavoro, ma capisco che ciò è pura fantascienza!tanto la causa verrà attribuita alle risorse minime, alla mancanza di personale ecc e non alla superficialità e la strafottenza di qualcuno!

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  2. Innanzitutto mi associo al profondo dolore della famiglia per l’insanabile perdita. Quindi caro Arena ti segnalo che hai detto un cumulo di fesserie da perfetto ignorante delle norme, spinto dal qualunquismo. La responsabilità penale è soggettiva e nessuna assicurazione la copre. Quando viene accertata la colpa il giuduce commina la pena.

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  3. Riguardo la pena, ti consiglio di leggere il De irae di Seneca sul ruolo del giudice, libro primo. Scopriresti tante cose ma soprattutto che 2000 anni fa erano molto più civili di noi e che grazie a Dio le basi del diritto sono state scritte da persone equilibrate , tu vorresti solo applicare la legge del taglione occhio per occhio dente per dente. Platone direbbe che in mezzo a tanta licenza alberga e prospera soltanto il seme della tirannide. (2500 anni fa). E nella tirannide la famiglia non avrebbe potuto reclamare il proprio diritto di sapere. Lasciamo lavorare chi è istituzionalmente deputato a giudicare … e taci!
    Ancora condoglianze per il povero ragazzo

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