Indagato il 26enne in sella alla moto che si scontrò col due ruote di Olga Cancellieri, morta nell'attesa vana di un'ambulanza
MESSINA – C’è una prima svolta nell’inchiesta per la morta di Olga Cancellieri, l’avvocata messinese rimasta sull’asfalto il 10 novembre scorso dopo lo scontro tra il suo scooter e una Ducati, in pieno centro. Un caso simbolo, perché la legale di 46 anni è rimasta agonizzante a lungo, prima di essere soccorsa da un’ambulanza per di più senza medico a bordo.
Intanto la Procura ha chiuso gli accertamenti sul ruolo del conducente della Ducati, un ventiseienne per il quale il PM Marco Accolla ipotizza l’omicidio stradale, dopo aver periziato i mezzi ed aver ricostruito la dinamica dell’impatto, avvenuto davanti la chiesa di Santa Caterina.
A quanto pare il giovane procedeva infatti ad una velocità superiore a quella consentita in quel tratto, ovvero i 50 Km orari. Il ventiseienne è difeso dall’avvocato Giovanni Caroè.
La morte di Olga, molto conosciuta in città per la sua battaglia nel movimento AddioPizzo e lo storico impegno politico, ha sollevato la reazione in città per le criticità del servizio di pronto soccorso, sotto dimensionato e ridotto allo stremo. E’ nato così il comitato civico Codice Bordeaux che lavora per far pressione sulla politica, con l’obiettivo di potenziare il 118 regionale.