Il Csm dice no al trasferimento del magistrato messinese intercettato con Luca Palamara a parlare di nomine
Il procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci resta a Messina. Il Consiglio superiore della magistratura ha detto no, con un solo voto di scarto, al trasferimento d’ufficio per incompatibilità del magistrato, sotto la lente dell’organo di autogoverno per le chat con Luca Palamara. aggiunto di Messina Giovannella Maria Scaminaci.
Il trasferimento era stato proposto a maggioranza dalla prima commissione ma bocciato dal plenum con 10 voti contrari e 9 favorevoli. Sebastiano Ardita, che è stato in servizio a Messina negli stessi anni della Scaminaci, si è astenuto insieme ad altri 4 consiglieri. La consigliera Paola Braggion redigerà le motivazioni della decisione.
Nella delibera bocciata, la prima cmmissione sottolineava che le “conversazioni tra la dottoressa Scaminaci ed il dottor Palamara hanno dato e danno tuttora una cattiva percezione esterna dell’ufficio”.
Lei, accompagnata dal professor Mario Serio come difensore, ha respinto ogni contestazione. Le chat “incriminate” risalgono al periodo tra fine dicembre 2017 e inizi 2018. La Scaminaci, che dice di aver avuto il numero dal presidente Todaro, chiede a Palamara notizie sulle nomine in corso. Nei successivi messaggi scambiati continua a conversare di nomine relative al distretto messinese, per sostenere le esigenze del distretto. In particolare le conversazioni riguardano tre nomine, due in Tribunale e una in Procura.