Il sindacato Sadirs lancia un ultimatum: o sarà applicata la legge e riconosciuto l’avanzamento di carriera automatico o ricorrerà in tribunale dove già due lavoratori hanno vinto con sentenze passate in giudicato
Promozione negata per trenta dipendenti del Parco dei Nebrodi, 28 guardiaparco e due ispettori, e il sindacato Sadirs lancia un ultimatum: o sarà applicata la legge e riconosciuto l’avanzamento di carriera automatico o ricorrerà in tribunale dove già due lavoratori hanno vinto con sentenze passate in giudicato. Per l’ente si profila dunque anche il rischio di danno erariale.
La delicata questione è stata affrontata nel corso di un incontro al Parco in cui Carmelo Raineri, rappresentante del Sadirs, è intervenuto “anche a tutela dei sindaci e per portare a conoscenza di quanto avvenuto all’attuale commissario Gianluca Ferlito”. Raineri ha fatto una sorta di “ripasso normativo” ai presenti e per “smascherare qualche rappresentante sindacale” ha prodotto una serie di note compreso il documento che da oltre cinque mesi non è stato approvato dal Consiglio del Parco, documento che invece già è stato approvato dal Comitato.
Ferlito dal canto suo ha ringraziato la delegazione del Sadirs anche per gli atti prodotti, atti dei quali lo stesso non conosceva l'esistenza e si è impegnato a fare una attenta valutazione degli stessi. E, poiché non è pensabile che una legge non venga applicata, si è impegnato a convocare entro tempi brevi il Consiglio per mettere fine a questa storia. Presente all'incontro anche il rappresentante del Sadirs, Giuseppe Mario Stella.
La vicenda riguarda un gruppo di dipendenti che in quanto corpo di polizia ha diritto agli avanzamenti di carriera per anzianità. Il personale del corpo di vigilanza per legge è equiparato al Corpo forestale e ha diritto allo stesso trattamento giuridico ed economico. Dunque questi guardia parco, unici vincitori di concorso in servizio al Parco dei Nebrodi, hanno diritto all’avanzamento passando ogni 5 anni ad esempio da guardiaparco scelto ad assistente e assistente capo. Un avanzamento che a livello economico comporta cifre irrisorie ma di certo a livello professionale è un traguardo tra l’altro riconosciuto dalla legge.
Raineri, del Sadirs, spiega che “questa vicenda ha dell’inverosimile e nel tempo sta quasi mettendo il Parco nelle condizioni di essere continuamente citato in giudizio per non applicare le leggi regionali in atto vigenti, anche in presenza di sentenze passate in giudicato e alla presenza anche di molteplici atti di diffida. Tutto questo solo perché con presunta malafede alcune rappresentanze sindacali ne hanno compromesso l’applicazione a discapito dell’unico personale in forza al Parco reclutato per concorso proprio secondo le norme in atto vigenti. Norme che, a tutt’oggi, vengono messe in discussione da alcuni”.
La prossima riunione del Consiglio del Parco dovrebbe svolgersi entro ottobre e il Sadirs annuncia di aver messo in atto l’ultimo tentativo di far applicare la legge in favore del personale, in un ente, il Parco dei Nebrodi, che della legalità ne ha fatto una bandiera ma le leggi si applicano per doveri non diritti.