I soci della Darsena 3 Srl rispondono alle accuse diffuse dalla rappresentante di Sinistra Ecologia e Libertà, Giulia Zuccotti, in merito a quanto sarebbe accaduto lo scorso venerdì nel locale della riviera ai danni di un ragazzo di colore. La proprietà si riserva di adire alle vie legali: «Immagine danneggiata»
Un episodio di razzismo avvenuto in uno dei locali più in voga della riviera, il Don Air, aperto quest’anno per la prima stagione estiva. La denuncia parte dalla rappresentante di Sel, Sinistra Ecologia e Libertà, Giulia Zuccotti, che in un comunicato diffuso agli organi di stampa racconta il fatto che si sarebbe verificato lo scorso venerdì 29 luglio ai danni di un ragazzo di colore. A quest’ultimo, secondo la versione della Zuccotti, sarebbe stato impedito l’accesso al locale per motivi non ben specificati ma, a suo dire, legati a questioni di “colore”. Il comunicato di Sinistra e Libertà è frutto del passaparola diffusosi su Facebook, dove negli ultimi giorni ha tenuto banco in gruppi e piazze virtuali.
Immediata la replica della Darsena3 Srl, società proprietari del Don Air, che ha ritenuto la propria immagine lesa da quanto diffuso a mezzo stampa da Giulia Zuccotti.
Di seguito le precisazioni della società:
La Darsena 3 srl, società proprietaria del Don Air, a tutela della propria immagine, intende precisare quanto segue:
1)la notizia è priva di qualsiasi fondamento. Il Don non ha mai negato l’accesso al locale a nessuno, tantomeno in base a nessuna forma di discriminazione. L’unica forma di divieto è legata, per motivi di sicurezza, alla capienza del locale, superata la quale, come è noto, la società rischia sanzioni amministrative e pecuniarie oltre che la chiusura del locale.
2) In data venerdì 29 luglio era in corso l’esibizione dell’artista Marina Rei e la capienza del Don Air era già stata raggiunta, causando l’impossibilità di far entrare centinaia di giovani,che sono rimasti fuori ad attendere, indipendentemente dal colore della pelle. Man mano che il pubblico usciva siamo riusciti a consentire l’ingresso di quelli rimasti in attesa senza effettuare, anche in questo caso, alcuna selezione né discriminazione.
3) Riteniamo strumentale e inaccettabile da parte del Sel l’accusa di razzismo nei confronti di una società che ha sempre operato per garantire un sereno svago per i giovani, sia in estate che in inverno, organizzando centinaia di eventi ai quali le stesse persone che oggi ci accusano di razzismo hanno partecipato. Non è il caso di citare Martin Luther King in una città che ha fatto dell’ospitalità una regola secolare e per una società che non ha mai negato l’accesso a nessuno. Martin Luther King conclude dicendo “Ho un sogno, oggi”. Ebbene questo sogno è realtà al Don Air da anni. La società, sempre a tutela della propria immagine, si riserva di procedere per le vie legali in conseguenza al gravissimo danno causato dal diffondersi di una notizia falsa che sta provocando un clima di tensione che potrebbe portare ad atti di contestazione nei confronti dei gestori e dei lavoratori del locale.