Gli enti locali interessati sono: S. Teresa di Riva, Alì Terme, Furci e Itala
Alì Terme, Furci Siculo, Itala, Pagliara e S. Teresa di Riva possono tirare un sospiro di sollievo. Il Tribunale amministrativo regionale di Palermo, a seguito della discussione del ricorso nella camera di consiglio del 5 aprile scorso, ha accolto la domanda cautelare proposta dai Comuni, difesi dall'avv. Carmelo Moschella, e per l'effetto ha sospeso l’efficacia del primo provvedimento impugnato (decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale dell'Energia numero del 4 dicembre 2017), che prevedeva la revoca di parte dei fondi per la metanizzazione. Contestualmente è stata fissata per la trattazione di merito del ricorso la prima udienza pubblica del mese di marzo 2019. E’ l’ultimo atto della vicenda del taglio dei finanziamenti per la realizzazione della rete del gas metano, deciso nei mesi scorsi dalla Regione siciliana per presunte irregolarità legate alle procedure di gara e all’affidamento dell’appalto riscontrate in sede di controlli finali sul bacino Sicilia Jonico-Peloritano. L’Assessorato regionale dell’Energia firmò dodici decreti per altrettanti Comuni, a cui sono tagliati fondi europei del Po-Fesr 2007-2013 per 2 milioni e 667mila euro. Nelle scorse settimane identico provvedimento del Tar era stato adottato per Fiumedinisi, S. Alessio e Roccalumera. I Comuni a cui sono stati ridotti del 5% i contributi sono dodici: Fiumedinisi (208mila euro), S. Teresa (250mila), Roccalumera (250mila), Alì Terme (246mila), Furci (235mila), Sant’ Alessio (215mila), Nizza (197mila), Pagliara (186mila), Itala (149mila), Scaletta (250mila), Casalvecchio (250mila) e Savoca (231mila euro).