Nel caso specifico si tratta di 215mila euro. L'ente locale è stato rappresentato dall'avvocato Carmelo Moschella. Il provvedimento di revoca, che riguarda 12 Comuni, era stato adottato in seguito a presunte irregolarità nel bando di gara
S. ALESSIO. La Prima sezione del Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia di Palermo (presidente Calogero Ferlisi, estensore Roberto Valenti), a seguito della discussione del ricorso nella camera di consiglio del 5 aprile scorso, con ordinanza numero 284/2018, ha accolto la domanda cautelare proposta dal Comune di Sant'Alessio Siculo, difeso dall'avv. Carmelo Moschella, e per l'effetto ha sospeso l’efficacia del primo provvedimento impugnato (decreto del dirigente generale del Dipartimento regionale dell'Energia numero del 4 dicembre 2017), fissando per la trattazione di merito del ricorso la prima udienza pubblica del mese di marzo 2019. E’ l’ultimo atto della vicenda del taglio dei finanziamenti per la realizzazione della rete del gas metano, deciso nei mesi scorsi dalla Regione siciliana per presunte irregolarità legate alle procedure di gara e all’affidamento dell’appalto riscontrate in sede di controlli finali sul bacino Sicilia Jonico-Peloritano. L’Assessorato regionale dell’Energia firmò dodici decreti per altrettanti Comuni, a cui sono tagliati fondi europei del Po-Fesr 2007-2013 per 2 milioni e 667mila euro. Nel caso di S. Alessio la somma ammonta a 215mila euro. Gli enti locali si sono rivolti al Tribunale amministrativo. I Giudici palermitani, valutato che sulla medesima questione si erano già espressi con ordinanza pubblicata il 12 marzo scorso (ricorso proposto dal Comune di Fiumedinisi, anch'esso patrocinato dall'avv. Moschella), che in relazione alla restituzione delle somme alla Regione di parte del contributo per la realizzazione della rete di distribuzione del metano, sussiste, allo stato, il prospettato pregiudizio grave ed irreparabile, e che, ad un sommario esame, alcuni dei motivi di censura dedotti con il ricorso appaiono supportati da sufficiente fumus boni iuris, tale da indurre ad una ragionevole previsione sull'esito favorevole del ricorso, hanno accolto la domanda incidentale di sospensione dell’esecuzione sopra descritta con particolare riferimento alla violazione dell’art. 21-nonies L. 241/90. Lo stesso giorno sono stati discussi ed assunti in decisione altri cinque ricorsi (proposti dai Comuni di Alì Terme, Furci Siculo, Itala, Pagliara e Santa Teresa di Riva, anche questi patrocinati dall'avv. Moschella), relativamente ai decreti di revoca parziale agli stessi notificati. Per i suddetti ricorsi, al momento, non è stata pubblicato alcun provvedimento. I Comuni a cui sono stati ridotti del 5% i contributi sono dodici: Fiumedinisi (208mila euro), S. Teresa (250mila), Roccalumera (250mila), Alì Terme (246mila), Furci (235mila), Sant’ Alessio (215mila), Nizza (197mila), Pagliara (186mila), Itala (149mila), Scaletta (250mila), Casalvecchio (250mila) e Savoca (231mila euro).