Si è insediato il Comitato dei genitori: Giovanni Perrone eletto presidente, Gabriella Polinski vice
S. TERESA DI RIVA. Si è insediato presso l’Istituto comprensivo di Santa Teresa di Riva il Comitato dei genitori composto dai rappresentanti di intersezione, di interclasse e di classe a seguito di elezioni regolarmente indette e a procedura perfettamente completata nell’iter previsto. Eletti all’unanimità con la qualifica di presidente Giovanni Perrone e in qualità di vice presidente Gabriella Polinski. Il Comitato in vigore presso l’istituto da qualche anno è uno degli organi che consente la partecipazione attiva dei genitori nella scuola e contribuisce alla formazione di una comunità scolastica che si colleghi con la più vasta comunità sociale e civile. Si ispira all’ideale di una scuola pubblica capace di offrire ai suoi studenti stimoli allo studio ed un forte senso civico che esalti la loro partecipazione alla vita civile. Il Comitato, quindi, si ispira a principi di pluralismo e democrazia considerando la partecipazione dei genitori una condizione essenziale per affrontare positivamente sia i problemi interni alla scuola che quelli legati al rapporto scuola territorio.
Nell’ambito della prima seduta è stato affrontato lo spinoso problema dell’uscita autonoma degli alunni e l’ obbligo che discende dall'art. 2048 del codice civile o anche l’art. 591 del codice penale, che recita testualmente: "Chiunque abbandona una persona minore degli anni quattordici […] e della quale abbia la custodia o debba avere cura, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque anni". Nel codice penale, difatti è specificato che per i minori di quattordici anni è prevista una presunzione assoluta di incapacità. Legalmente non c'è differenza tra un minore di 10 anni e uno di 13 anni, ma tra un tredicenne e un sedicenne (anche se pur sempre un minore) vi è invece una differenza giuridica sostanziale, che consente l’uscita autonoma da scuola (e anche di prendere la patente per motocicli e quadri cicli, sporgere autonomamente una denuncia, recarsi all’estero non accompagnato). Purtroppo, è stato evidenziato dalla dirigente scolastica Enza Interdonato, l’orientamento costante della giurisprudenza negli ultimi 20 anni esclude ogni azione diretta a richiedere ai genitori, o ad accettare da essi, l'autorizzazione al rientro a casa degli alunni da soli o non accompagnati da soggetto maggiorenne. Esistono, difatti, evidenti lacune nella normativa, colmate da sentenze di numerosi tribunali, tutte con lo stesso orientamento in proposito: gli atti impropriamente definiti “liberatorie”, in cui i genitori dichiarano di assumersi ogni responsabilità sollevandone la scuola, non hanno alcun valore giuridico in sede di accertamento della presenza o meno di una responsabilità penale dell’insegnante preposto alla sorveglianza del minore affidatogli, dato che la sicurezza dei minori non è un bene giuridicamente disponibile, né da parte dei genitori né da parte del personale scolastico. La responsabilità penale dell’insegnante preposto alla sorveglianza del minore affidatogli è sempre personale e non derogabile, specie in condizioni di evidente e dichiarata mancanza di sorveglianza dovuta alla voluta e prevista assenza del soggetto preposto e che quindi un’eventuale autorizzazione a tal fine rilasciata dal Dirigente Scolastico, anche se sotto forma di un eventuale ordine di servizio relativo alla modalità di rilascio degli allievi alla fine delle lezioni, risulterebbe nulla..
In conclusione, appare ineludibile che lo sviluppo della necessaria autonomia dell’alunno non può essere attuata in condizioni di non ottemperanza alla normativa da parte di un soggetto terzo come il docente.
Nella stessa sede, è stato, inoltre, segnalato che la problematica è ben nota al livello politico: infatti dal 2013 è fermo in Parlamento un disegno di legge in materia di vigilanza sugli studenti durante l’uscita dalla scuola che consentirebbe di tutelare il personale scolastico inserendo l'uscita autonoma nel Regolamento d'Istituto (soluzione, allo stato attuale, non consentita). Inoltre il 15 settembre 2016 gli on. Misiani, Guerini, Carnevali e Sanga hanno presentato in merito, al Ministro dell'Istruzione, una interrogazione parlamentare a risposta scritta. Proprio per questo motivo il dirigente scolastico unitamente al personale docente presente in gran numero e il Comitato dei genitori hanno promosso la firma di una petizione da inviare al presidente del Consiglio dei Ministri Paolo Gentiloni, Al ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Valeria Fedeli e alla presidente della Camera dei deputati al fine di partecipare attivamente per una celere e corretta risoluzione della problematica che crea in molti casi un disagio alle famiglie, ma non consente alla scuola di porvi rimedio per un difetto legislativo vigente e cogente. Grande soddisfazione è stata espressa dal Dirigente Scolastico Enza Interdonato, per la collaborazione espressa dal Comitato e dai Genitori Tutti, anche in quest’occasione.