Nella notte tra il 6 e il 7 gennaio due materassi hanno preso fuoco all'interno dell'edificio, deturpato dalle ceneri. Distrutti anche alcuni impianti elettrici. Un episodio curioso ha interessato poi l'assessore ai beni culturali Maimone, che secondo l'opposizione sarebbe stato trasformato in un "pompiere supereroe" dalla ricostruzione dei fatti di un quotidiano locale
Un piccolo incendio si è sviluppato nella chiesa del Carmine di San Pier Niceto, nella notte tra il 6 e il 7 gennaio. A scatenare il rogo è stato un fulmine, che ha colpito la facciata della chiesa; poco dopo, due materassi e alcuni cuscini depositati nell’area dedicata all’organo hanno preso fuoco. Numerosi i danni, in particolare all’impianto elettrico dell’edificio e della vicina caserma dei Carabinieri; bisognerà inoltre ripulire la chiesa dalle ceneri, che ne hanno deturpato le opere e i mobili, come si vede nel video realizzato da NicetoTv Web.
Un caso singolare ha poi riguardato gli interventi successivi al rogo. Ad accorgersi dell’accaduto è stato padre Francesco De Domenico. Il parroco si era recato al Carmine la mattina del 7 gennaio, per sistemare le camere del bed&breakfast adiacente alla chiesa, che avrebbero dovuto ospitare alcuni seminaristi; lì si è accorto che l’impianto elettrico del B&b non funzionava. Spostatosi nella chiesa, padre De Domenico è stato investito da una nuvola di cenere, e si è reso conto dell’accaduto.
Successivamente, il parroco ha contattato l’assessore ai beni culturali del Comune di San Pier Niceto, Rocco Maimone. Giunto sul posto, Maimone ha solo potuto constatare l’accaduto, e spegnere alcune braci ancora ardenti. Il suo intervento è stato però riportato con eccessiva enfasi da un quotidiano locale, al punto da creare un equivoco: dalla ricostruzione, sembra infatti che l’assessore sia intervenuto già nella notte, e abbia spento lui stesso l’incendio.
Una ricostruzione che ha scatenato le polemiche dell’opposizione: “È triste leggere di verità omesse, di supereroi trasformati per l’occasione in pompieri improvvisati, che si prendono così il merito di cose che mai sono avvenute. I sampietresi conoscono la realtà, e sanno bene che durante la notte nessuno si è accorto di costa stesse succedendo, ma che solo al mattino dopo si è scoperto il tutto. I sampietresi sanno, ma anche chi è fuori merita di sapere tutta la verità, e non solo una parte di essa, trasformata a piacimento” – ha commentato Enrico Gangemi, punto di riferimento dell’opposizione consiliare sampietrese.
Giovanni Passalacqua