I consiglieri Benigni, Longo e Valentino: "Questa doverosa assunzione di responsabilità non impedisce ai democratici di ribadire il proprio ruolo di opposizione all’Amministrazione del sindaco Eligio Giardina, che non ha più una maggioranza ed ha dimostrato il suo fallimento"
I consiglieri del Pd che hanno votato a favore della nascita della Fondazione di TaoArte hanno rotto gli indugi ed hanno spiegato i motivi della loro decisione, che ha portato alle dimissioni della coordinatrice Lisa Bachis (in quanto – ha spiegato quest’ultima – sono state disattese le direttive del partito). Piero Benigni, Graziella Longo e Carmelo Valentino (che siedono sugli scranni dell’opposizione) hanno parlato in una nota congiunta di un “Partito democratico che difende Taormina Arte. Si tratta di una difesa autentica, per niente strumentale, orientata esclusivamente alla salvaguardia e al rilancio della nostra realtà culturale più preziosa e insostituibile. Non cogliere l’opportunità di prendere parte alla nascita della Fondazione – scrivono i tre – rappresenta un rischio enorme, che la nostra città non può certo correre”. I consiglieri democratici vanno quindi al nocciolo della questione.
“La decisione di esprimere voto favorevole in Consiglio – spiegano – scaturisce dalla realistica condivisione del nuovo Statuto, formulato anche attraverso il contributo delle componenti presenti nell’Assemblea cittadina. Taormina Arte – incalzano Benigni, Longo e Valentino – non ha colore politico, non è merce di scambio e va difesa senza se e senza ma. Nessun gioco delle parti, dettato dalle dinamiche giornaliere interne ai gruppi politici può condizionare l’orientamento del Partito democratico di Taormina, che continua ad essere fermamente determinato a tutelare un patrimonio culturale che non appartiene ai singoli, bensì all’intera collettività. Questa doverosa assunzione di responsabilità – conclude la nota dei consiglieri – non impedisce al Pd di Taormina di ribadire il suo ruolo di opposizione all’Amministrazione del sindaco Eligio Giardina, che non ha più una maggioranza e che ha dimostrato in questi anni il suo fallimento nell’azione di governo”.
Carmelo Caspanello