Bruno De Vita (Sicilia Futura): "la politica prenda atto che l’attuale liquidatore Pappalardo, ha svolto con diligenza il compito ma anche che adesso occorre un cambio di passo"
TAORMINA. Il Consiglio comunale, il 22 settembre, aveva deliberato lo scioglimento e messa in liquidazione dell’Azienda servizi municipalizzati di Taormina (Asm), prevedendo nel contempo gli obblighi e gli adempimenti posti a carico del liquidatore e la possibilità di revocare tale decisione, indicando tra le diverse motivazioni, anche il “giustificato motivo ”. A poco meno di un mese sull’argomento è intervenuto il rappresentante di “Sicilia Futura” Bruno De Vita, sostenendo che “la politica taorminese deve ora prendere atto che l’attuale liquidatore, Agostino Pappalardo, ha svolto con diligenza il compito assegnato: contenere le spese, risanare il bilancio ed attivare procedure trasparenti e coerenti con la disciplina che regola la materia, ma anche che adesso occorre un cambio di passo”. Un’accelerazione richiesta anche dal sindaco, Eigio Giardina che, avendo ricevuto gli ultimi due bilanci di esercizio dell’Azienda, alla luce degli utili in essi determinati, ha invocato la chiusura del percorso di liquidazione: “Un cambiamento – chiosa De Vita – che non possiamo richiedere a Pappalardo, visti i numerosi adempimenti finanziari e contabili che la normativa impone in questi casi. Occorre un esperto della materia, perché dopo sei anni, solo un liquidatore vero, esperto e competente può sciogliere questa intricata matassa, perché se è vero che i bilanci presentano il segno positivo, è anche vero che la liquidazione può essere portata a conclusione se ed in quanto si riescono a sciogliere alcuni nodi, molti dei quali evidenziati nella precisa e puntuale disamina di Giuseppe Sterrantino. Tra tutti – sottolinea il rappresentante di “Sicilia Futura”, il più “rilevante è sicuramente quello attenzionato anche dalla Corte dei conti: la mancata quadratura del rapporto dare-avere tra l’Azienda ed il Comune, mancanza ancora non sanata e che, come indica lo stesso Sterrantino, inficia l’attendibilità dei bilanci presentati, impedendo anche quella completa analisi economico – finanziaria sulla cui base il Consiglio comunale avrebbe dovuto valutare l’opportunità della costituzione di una società, totalmente pubblica o a partecipazione mista pubblico-privato con partecipazione maggioritaria pubblica da parte del Comune di Taormina o anche la permanenza dell’Azienda speciale, che oggi, alla luce dell’attuale normativa, appare comunque la soluzione migliore. Per questo – conclude De Vita – oggi riteniamo necessario non parlare più di commissari nominati dalla politica, ma di liquidatori veri, selezionati solo sulla base delle competenze e dell’esperienza, procedendo alla individuazione e nomina di un nuovo liquidatore mediante attivazione di procedura di selezione pubblica riservata a professionisti in possesso delle caratteristiche e delle competenze tecnico-gestionali, nonché i titoli per condurre e finalizzare il processo di liquidazione nel più breve tempo possibile e comunque per un periodo non superiore a sei mesi”.
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