D'Agostino: "La bufera post G7 non c'entra nulla. Meditavo da tempo questo gesto ma responsabilmente ho atteso la fine del vertice internazionale con i grandi della terra"
TAORMINA. Il vicesindaco Mario D’Agostino ha rassegnato le dimissioni. Lo ha fatto all’inizio di una settimana che si profila rovente soprattutto per lo strascico di polemiche seguite al G7 che hanno fatto rimbalzare nuovamente Taormina sulle pagine dei giornali nazionali a pochi giorni dal vertice internazionale. “Ma questi fatti – tiene a precisare – non c’entrano nulla”. Sono stati, aggiungiamo noi, la goccia che hanno fatto traboccare il vaso. Il riferimento è allo sfratto di Caravaggio e Antonello, delle opere ammirate dai grandi della terra, da palazzo Corvaja per una sorta di pasticcio burocratico. Ma questa è un’altra storia. “Ho atteso per senso di responsabilità la conclusione di un evento straordinario per la città di Taormina, come il G7 – esordisce D’Agostino – profondendo assieme all’Amministrazione tutta il massimo impegno per la riuscita dello stesso. Questa esperienza politica – aggiunge – è adesso però giunta al capolinea. Tale scelta, che assolutamente nulla ha a che fare con le polemiche di questi giorni ma è piuttosto il frutto di una riflessione da più tempo ponderata, si compone, inevitabilmente, di una componente personale e di una politica.
La prima, legata al volere ristabilire le priorità della mia vita, non volendo in questo specifico periodo sottrarre uno spazio sproporzionato alla mia famiglia; la seconda, a motivazione di una agibilità politica davvero ridotta al minimo, così che sia veramente difficile poter inciderte come si vorrebbe”. Riferendosi al sindaco, al quale l’ormai ex assessore ha indirizzato al missiva, D’Agostino ha sottolineato che “il lavoro svolto con lei e con gli amici di Giunta è stato proficuo, senza grandi incomprensioni lasciate in sospeso, con un dialogo sempre vivo e teso alla risoluzione dei numerosi problemi in campo, affrontato comunque costantemente in maniera collegiale e sincera”.
Seguono i ringraziamenti al primo cittadino, agli assessori ed ai consiglieri. “E’ stato per me un onore rappresentare la città da amministratore, vivendo fortemente il senso delle istituzioni che la carica rappresenta, ma anche con la certezza della buona fede e della correttezza del mio operato”. Sin qui la cronaca di quanto accaduto. Le dichiarazioni dell’assessore e vicesindaco Mario D’Agostino, salito a legislatura iniziata su un treno in corsa e sceso dal convoglio con garbo ad un anno dalla nuova tornata elettorale. Parla di una esperienza politica “giunta al capolinea”. Ma il capotreno va avanti. Ed anzi, il sindaco Eligio Giardina ha già lasciato intuire che si ricandiderà anche l’anno prossimo. Intanto deve adesso coprire il vuoto lasciato da D’Agostino con le dimissioni, frutto di un malessere all’interno dell’esecutivo. Una sorta di terremoto politico. Che di certo ha dato uno scossone agli inquilini di Palazzo dei Giurati. Si attendono le conseguenze.
Carmelo Caspanello