Truffa Atm, l'azienda non sara' parte civile al processo

Truffa Atm, l’azienda non sara’ parte civile al processo

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Truffa Atm, l’azienda non sara’ parte civile al processo

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venerdì 10 Gennaio 2014 - 14:21

La Municipalizzata di via La Farina non aveva mai presentato istanza, malgrado si siano celebrate già diverse udienze. Oggi la richiesta, ma per il giudice è inammissibile perché fuori termine. Tra gli imputati l'ex dg Conte, il cui mandato è scaduto a ottobre scorso dopo 18 anni di servizio.

L'Azienda Trasporti Municipalizzata di Messina non sarà parte civile al processo per la gestione dei fondi regionali e le presunte truffe. La decisione è stata adottata stamattina dal giudice monocratico Pagana che sta conducendo un troncone del vasto calderone processuale con alla sbarra dipendenti e funzionari, tra i quali l'ex direttore generale Claudio Conte. Il legale dell'Atm, l'avvocato Vittorio Di Pietro, aveva chiesto per l'azienda la costituzione di parte civile. Il Giudice ha però rigettato l'istanza con la motivazione che l'azienda avrebbe dovuto costituirsi correttamente nelle udienze precedenti, quelle ma non ha mai avanzato, prima di oggi, alcuna istanza in tal senso. Il processo era prima assegnato al giudice Curatolo, che si è però astenuta. Ha ereditato i fascicoli il nuovo togato, ma il procedimento è andato avanti regolarmente così come originariamente incardinato. Già diverse le udienze che si sono svolte lo scorso anno. E in nessuna di queste il legale dell'Atm aveva mai presentato istanza. Il processo quindi va avanti regolarmente, senza che l'Azienda Trasporti possa ora richiedere il risarcimento dei danni patiti per le truffe subite, qualora queste vengano provate le accuse a carico degli imputati. Prossimo passaggio processuale della vicenda il 17 gennaio, davanti al giudice Curatola, che continua a occuparsi di altre posizioni.

L'indagine principale sull'azienda aveva portato agli arresti eccellenti di quattro persone, tra le quali l'ex dg Conte, andato ai domiciliari. Scaduta la misura, Conte era tornato in servizio. Fino alla scadenza del mandato, ad ottobre scorso. E questa volta, dopo 18 anni di servizio, il contratto non gli è stato rinnovato.

La procura ipotizzò la truffa ai danni della Regione e dell’Agenzia delle Dogane, spinte a concedere contributi pubblici in eccesso, tramite un “ritocco” delle attestazioni sui chilometri percorsi dai mezzi Atm. Senza dimentica che l'ipotesi del chilometraggio gonfiato ha spinto la Regione a bloccare tutti i contributi in favore dell'Atm dal 2011, causando non pochi problemi ad un'azienda già in difficilissime condizioni economiche (vedi articolo correlato).

9 commenti

  1. CHE RIDERE! …la nobile signora pur con le pezze al xxxx.. non si abbassa a reclamare il diritto al risarcimento. Non si “sporca le mani” con il vile denaro…., tanto mica erano soldi suoi. E stavolta la giunta Accorinti cosa si inventerà per giustificare la sua trasandatezza?

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  2. Complimenti all’avv. Di Pietro.
    Mi auguro gli venga rinnovato il mandato di consulenza con opportuno incremento degli emolumenti.
    Non riesce ancora a xxxxxxxxxxx.
    L’ATM è un covo di xxxxxxxxxxxxxxxxx
    Chi ha interesse a tutelare questa xxxxxxxxx?

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  3. Vuol dire che non ci sara’ nessun risarcimento nei confronti dell’ATM andiamo proprio bene,poi i dirigenti parlano di responsabilita’ tanto se fanno danno ce lo stato che li tutela!

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  4. moolto strano che atm non si sia presentata a chiedere un eventuale risarcimento, o che un avvocato presenti un istanza fuori tempo massimo, la legge è legge. E’ possibile sapere la causa di questo ritardo, come è stato giustificato ?
    Al contrario tutti in prima fila a chedere lo stipendio ……

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  5. Non li ho qualificati delinquenti, ma sento di disprezzarli anche per quanto costano ai contribuenti, me compreso.
    Renatino il tibetano è incolpevole in quanto troppo impegnato in tavole rotonde per illuminarci sui problemi del Tibet, ma i dipendenti (non sono certamente dirigenti) con oltre 10.000 euro mensili di stipendio cosa facevano?
    Si preoccupavano di percepire il premio di produttivitò.
    Verggna.

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  6. ATM=Azienda Trxxxx Messinese. Don Pippo baciamo le mani, complimenti per il lavoro svolto.

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  7. Volevo fare i complimenti a chi ha scritto l’articolo per aver controllato l’attendibilità delle proprie fonti, visto che bastava andare sul sito della società ATM, nella sezione Delibere e verificare la data della Delibera che ha conferito l’incarico all’avvocato Di Pietro, ossia la 130 del 06 novembre del 2013, mentre la prima udienza di tale processo è stata a Giugno. Inoltre l’ultima udienza precedente a quella di ieri è stata nell’ottobre 2013 (date in cui l’avvocato in questione non era ancora legale fiduciario dell’ATM)

    Link della mia fonte:

    http://www.atmmessina.it/dettprod.asp?idpro=1038

    Vi consiglio quindi di verificare le fonti prima di diffondere notizie fuorvianti.

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  8. Questa azienda deve essere privatizzata nn c’è altra soluzione. Se la mettiamo nelle mani di questi o quelli è sempre la solita storia sempre la solita musica.

    Mi dispiace, ma nn ha futuro l atm, assolutamente. Questa notizia è il colpo di grazia che nessuno interessa lasciarla in piedi.

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  9. SE SONO E SONO STATI SEMPRE INSIEME COME SI PUO COSTITUIRE L’AZIENDA PARTE CIVILE SE ANNO SEMPRE DIVISO IN DUE…..

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