Castelli: "Contro di me falsità, voglio essere giudicata per il mio lavoro"

Castelli: “Contro di me falsità, voglio essere giudicata per il mio lavoro”

Redazione

Castelli: “Contro di me falsità, voglio essere giudicata per il mio lavoro”

martedì 28 Gennaio 2025 - 12:30

Dopo la polemica sulla rimoduzione del suo incarico alla Città metropolitana di Messina, risponde la presidente di Sud chiama Nord

MESSINA – Adesso parla lei. Mentre non si placa la polemica per la rimodulazione del suo incarico alla Città metropolitana di Messina, risponde la presidente di Sud chiama Nord Laura Castelli e parla di “falsità, attacchi denigratori, bugie, odio, insulti” contro di lei nelle ultime 48 ore.

Castelli: “Cattiverie e scorrettezze disgustose”

In un lungo post su Facebook, Castelli ha spiegato: “Avevo quasi dimenticato come le cattiverie e le scorrettezze delle persone, e di alcuni mezzi di informazione, potessero esser così disgustose. In 10 anni tra Parlamento e Ministero dell’Economia ne ho viste tante. Oggi le mie spalle sono molto larghe, per fortuna. Ormai ho la corazza. Ancor di più da quando sono madre e moglie. Riesco a dare la giusta importanza alle cose e le giuste priorità. Per questo motivo avevo scelto di rimanere in silenzio davanti alle accuse, alcune decisamente infamanti, nei miei confronti”.

Silenzio che è stato rotto in mattinata: “Ho chiesto al sindaco Basile di poter svolgere il mio incarico alla Città Metropolitana di Messina da esperto invece che da dirigente. Un semplice cambio di natura giuridica del contratto nel rispetto delle norme vigenti che forse qualcuno non ha studiato bene. Questo perché trascorro parte della settimana a Roma per svolgere la mia attività da professionista, e politica da presidente di Sud chiama Nord. Dunque due giorni a settimana non sarei riuscita a stare fisicamente in ufficio a Messina. Non è il nome della carica o la natura contrattuale che fa mutare il mio impegno nei confronti dei cittadini o le responsabilità che mi vengono attribuite. Di certo, non ho l’ansia da prestazione o la necessità di dover sventolare una qualifica per sentirmi appagata”.

Il grazie a Cateno

Castelli si difende: “Mai nella mia vita, inoltre, ho utilizzato la mia carica (ad esempio quella da vice ministro) per avvantaggiare una parte politica a discapito di un’altra. Questo lo sanno tutti quelli che hanno lavorato seriamente con me. E invece addirittura è stato detto da qualcuno che le risorse usate per il mio incarico hanno finalità politiche. Frasi di una gravità inaudita. Per questo ringrazio sempre Cateno De Luca che non perde occasione di ricordare – prendendo come esempio un fatto che accadde a lui quando era Sindaco della Città Metropolitana di Messina e io vice ministro al Mef – come agiamo noi, persone libere e oneste, nella tutela di tutti, senza guardare il colore politico ma solo la bontà e la correttezza delle cose. Forse da parte di qualcuno c’è l’invidia per aver salvato allora, insieme al collega Alessio Villarosa, su richiesta di Cateno De Luca, le ex province di tutta la Sicilia definendo un percorso legislativo e finanziario che portò per 3 anni un contributo straordinario di 150 milioni di euro”.

“Non ho paura”

E infine: “Queste sono solo alcune delle precisazioni che sentivo di dover dare a voi che mi seguite, che credete in me e avete fiducia nel mio operato. Sui tecnicismi della norma non vi annoio, ha già risposto egregiamente il Sindaco Basile. Sarebbe bello poter essere giudicati per il lavoro svolto, dunque su fatti concreti, ma oggi per alcuni è più semplice alimentare futili polemiche in assenza di argomenti seri. Se qualcuno pensa di intimidirmi sappia che non ho paura”.

Un commento

  1. Da quando è arrivata, è iniziata la parabola discendente di Cateno.

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