Castorina: "Un Consiglio comunale aperto per dire "no" all'autonomia differenziata"

Castorina: “Un Consiglio comunale aperto per dire “no” all’autonomia differenziata”

Redazione

Castorina: “Un Consiglio comunale aperto per dire “no” all’autonomia differenziata”

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domenica 22 Gennaio 2023 - 09:00

Il consigliere comunale ed esponente della Direzione dèm ipotizza una riunione 'larga', con tutti i parlamentari eletti in Calabria, per stroncare l'idea

REGGIO CALABRIA – Autonomia differenziata? Dal consigliere comunale e membro della Direzione nazionale del Partito democratico Nino Castorina arriva un “no” drastico, insieme a una proposta: un Consiglio comunale “aperto” a Reggio Calabria per dire “no” platealmente – e in modo corale – a quello che, per il Sud, sarebbe a suo avviso uno sfacelo.

Circoscrizioni, sì. Ma «va potenziata l’area dello Stretto»

«Lo sviluppo di un territorio complesso come quello di Reggio Calabria passa necessariamente dal principio di mutuo soccorso tra Enti locali che in tema di sviluppo sostenibile, trasporti e servizi possono lavorare in piena sinergia nell’esclusivo interesse della collettività – riflette Castorina -. Se da un lato quelli che saranno i Municipi dovranno garantire i servizi essenziali a partire da territori abbandonati, dall’altro gli Enti locali di livello superiore dovranno garantire trasporti, collegamenti e programmazione. Un bilanciamento di competenze e responsabilità potrà rilanciare un territorio che davvero può essere centrale nell’area del Mediterraneo; ma serve capire chi deve fare cosa.

Il lavoro di questi mesi in Consiglio comunale – ipotizza l’esponente dèm, in riferimento agli emendamenti Cannizzaro che di fatto hanno reintrodotto le Circoscrizioni in città – sarà quello di riempire la cornice normativa che questo intervento legislativo offre a Reggio Calabria; ma allo stesso tempo si dovrà lavorare per potenziare il concetto dell’area dello Stretto che consente collegamenti ed investimenti tra Calabria e Sicilia, l’Aeroporto di Reggio Calabria ed il Porto come primi punti di collegamento tra la nostra città ed il resto del mondo ed il ruolo centrale che dovrà avere la città Metropolitana a partire dalle tematiche ambientali in modo tale da trasformare l’emergenza in opportunità».

Un Consiglio comunale aperto coi parlamentari

Ad avviso dell’esponente piddino, «la classe dirigente che oggi ha la responsabilità di rappresentare la nostra regione ha il dovere d’aprire una riflessione pubblica ed istituzionale sul disegno di legge sull’autonomia differenziata con la presenza nell’aula del Consiglio comunale della città più grande di tutta la Calabria di tutti i nostri parlamentari, in un Consiglio comunale “aperto”, in modo tale da chiarire come un impianto normativo che presenta evidenti profili d’incostituzionalità possa incidere negativamente su tutto il Sud e sulla Calabria in particolare modo.

Monito al centrodestra: «Tutelare Reggio, prima di tutto»

Su questo tema serve un Consiglio comunale aperto dove stilare un rapporto alla città – asserisce Castorina, un po’ ammiccando lessicalmente all’urgenza di temi della Rivolta del ’70 -. Sono convinto che il progetto di crescita e sviluppo di Reggio Calabria dipenda da come si affronteranno queste sfide, da come e se si riuscirà a spendere le risorse destinate al nostro territorio, da responsabilità e competenza di una classe dirigente che al netto delle idee e dei colori politici non può rinunciare al futuro pensando solo al presente perché Reggio va tutelata prima d’ogni cosa».

E dunque, par di capire, il senso dell’esortazione è non solo e non tanto a convocarlo effettivamente con l’enfasi e la mobilitazione del caso, questo possibile Consiglio comunale open ma, alle forze di minoranza, a lasciar “cuocere nel loro brodo” i fautori dell’autonomia differenziata. Progetto che pare un po’ complicato, in relazione alle inevitabili questioni di fedeltà alla linea politica dei partiti che stanno in maggioranza a sostegno del governo Meloni. E, quanto alle cose più squisitamente reggine, al solo pensare che il 2023 a Reggio s’è aperto già il 2 gennaio con l’arrivo del ministro leghista Roberto Calderoli, un po’ il pasdaràn del progetto autonomista.

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