Lo scrive in una nota il Coordinamento provinciale del Partito democratico: "Non è un interlocutore possibile in Sicilia"
MESSINA – Cateno De Luca e il Pd possibili alleati in Sicilia? Il Coordinamento provinciale del Partito democratico di Messina prende le distanze da ogni possibile scenario di patto politico e dalla visione del capogruppo all’Ars Michele Catanzaro: “De Luca è incompatibile con il nostro partito”. E scrive: “La conferenza stampa del gruppo parlamentare del Pd all’Ars rischia di tenere in piedi un equivoco che nuoce al Partito democratico e alla prospettiva di costruire un’alternativa al governo Schifani. Bene hanno fatto i nostri parlamentari regionali a lavorare di concerto con le altre forze di opposizione dell’Assemblea regionale per far emergere contraddizioni e inadeguatezze del governo delle destre siciliane. Altra cosa però è immaginare percorsi politici comuni, senza per altro alcun dibattito negli organismi preposti alla definizione della linea politica e delle alleanze, con chi ha rappresentato e rappresenta altro rispetto al centro-sinistra e al campo progressista”.
Continua il coordinamento provinciale: “Cateno De Luca, e le forze politiche in cui ha militato, sostenuto e con le quali è stato candidato (Mpa, Udc, Forza Italia), e quelle che ha fondato, da Sicilia Vera a Sud Chiama Nord, si sono sempre stabilmente collocate nel centro-destra. È quello il suo campo. Sono quelli i suoi valori. A ciò si aggiungano i comportamenti, gli atteggiamenti, le prese di posizioni e la presenza social di questi anni che tutto raccontano fuorché di un interlocutore possibile per il Pd ed il centro-sinistra: più volte criticati e dileggiati con volgarità”.
E ancora: “Se qualcuno a Palermo, o nelle altre province, crede di conoscere o pensa di poter gestire Cateno De Luca si sbaglia di grosso e, dalla provincia di Messina, siamo nella condizione di offrire un quadro chiaro e circonstanziato. È vero che alla Sicilia e a Messina serve un’alternativa politica ed elettorale e, neanche noi ci rassegniamo a un ruolo minoritario, ma non ci sono scorciatoie. Se il Pd e le forze progressiste vogliono tornare a vincere, a livello regionale e nei territori, recuperino la propria identità e costruiscano un progetto che sappia parlare alle siciliane e ai siciliani”.
Lo vedo meglio come segretario del PD che come alleato.
Il PD digerisce tutto, e resta sempre se stesso, a sapere di preciso cosa poi.
Si si, segretario è perfetto.
L’unica alternativa al centro destra che regna da sempre, e’ solo l’alleanza dei progressisti con Cateno. Che per inciso, ha fatto più cose di sinistra lui a Messina, che tutti i compagni dal dopoguerra ad oggi. Per onestà intellettuale. Poi se non va bene perché non è di sinistra, nemmeno Draghi lo era. Riflettiamo prima di scrivere, ragioniamo sul futuro dei siciliani, che devono uscire da questa politica degli amici degli amici. E poi metteteci la faccia quando esprimete queste opinioni politiche. Con nomi e cognomi, così poi le rileggeremo fra qualche anno, e magari avranno un senso e un peso diverso.
Per essere incompatibili col PD non è che ci voglia molto.