Duomo affollato per l'addio a Provvidenza Grassi, scomparsa lo scorso anno e ritrovata senza vita il 23 gennaio. Dalle consulenze arrivano le prime indicazioni: trovate tracce di metadone nei capelli. E ora si indaga sui mancati controlli.
Un lungo ed assordante silenzio, durato più di un’ora, riflesso negli occhi luccicanti di chi, ieri pomeriggio, ha voluto dare l’estremo saluto alla giovane Provvidenza Grassi, ai suoi 27 anni di vita tragicamente conclusi in un finale ancora tutto da comprendere.
A guardare e pregare su quella bara bianca posizionata dinnanzi all’altare del Duomo c’erano tutti. Mamma Maria, papà Giovanni, la sorella Giovy, l’avvocato Iaria, l’ex fidanzato Fabio, le colleghe del negozio di casalinghi, gli amici, i conoscenti, qualche politico. E ancora uomini, donne, messinesi che, pur non conoscendola personalmente, hanno ugualmente voluto esser presenti. Perché la tragica storia di questa giovane 27enne scomparsa il 10 luglio dello scorso anno, e poi ritrovata senza vita lo scorso 23 gennaio sotto il viadotto di Bordonaro, a pochi metri di distanza dalla sua Fiat 600 bianca, è rimasta nel cuore di tutti. I genitori hanno atteso più di quattro mesi per riavere il corpo della loro figlia, tra indagini, scandali, accertamenti ed esami autoptici.
“Siamo qui per questa giovane nostra sorella Provvy, scomparsa in circostanze tragiche. Non abbiamo molte parole, se non quelle per esprimere vicinanza, solidarietà condivisione, dolore e sofferenza" ha esordito monsignor Calogero La Piana. "Si può morire di morte naturale, si può morire perchè uccisi da altri uomini e si può morire – ha continuato La Piana – come è avvenuto per Provvy, per una tragedia".
A fine officio, la bara di Provvy è stata innalzata al cielo trasportata fuori dalla Chiesa del Duomo. In quelle braccia che la sostenevano c’era tutto il dolore di chi sa di esser arrivato ad una fine, seppur non ancora perfettamente delineata, ma pur sempre la conclusione di quasi un anno di drammatica attesa.
"Il mio mondo era fatto di te, mia sorella, mia amica, mia confidente". Un silenzio interrotto solo dalle parole commosse della sorella Giovy da quel "ti è stato negato il desiderio più grande di essere mamma" e da quell'applauso finale, lungo, sentito. Infine un "Ciao Provvy" fatto di palloncini bianchi e argentati, l'estremo saluto, l'augurio e forse la certezza che adesso Provvidenza potrà finalmente riposare in pace.
Intanto anche gli accertamenti volgono al termine. Dopo il deposito della consulenza medico legale, si attendono gli ultimissimi accertamenti tecnici effettuati sull’auto della ragazza. Fin qui è confermata l’ipotesi dell’incidente, e gli esi scientifici sembrano offrire spunti anche sul perché la ragazza avrebbe perso il controllo del mezzo. Sui capelli, infatti, sarebbero state trovate tracce di metadone. Resta da chiarire il più inquietante dei misteri: com’è potuto accadere che nessuno si è accorto dell’auto, sospesa per mesi sotto il viadotto Bordonaro? E su questo punto l’indagine sta concentrando gli ultimi passaggi, mirando a individuare a chi sono state delegate le prime ricerche, effettuate almeno sulla carta.
Mi chiedo se l’Arcivescovo La Piana ha notizie più approfondite, rispetto agli inquirenti!
Il suo stringato discorso francamente lascia interdetti:
“Si può morire di morte naturale, si può morire perchè uccisi da altri uomini e si può morire come è avvenuto per Provvy, per una tragedia”.
A Suo dire la morte di Provvidenza è stata una tragedia!
Francamente avrebbe potuto rendere la Sua omelia ancora più stringata ed evitare di parlare di “tragedia”.
Mi chiedo se l’Arcivescovo La Piana ha notizie più approfondite, rispetto agli inquirenti!
Il suo stringato discorso francamente lascia interdetti:
“Si può morire di morte naturale, si può morire perchè uccisi da altri uomini e si può morire come è avvenuto per Provvy, per una tragedia”.
A Suo dire la morte di Provvidenza è stata una tragedia!
Francamente avrebbe potuto rendere la Sua omelia ancora più stringata ed evitare di parlare di “tragedia”.
L’ULTIMO SCHIAFFO A PROVVY DIRETTAMENTE DA MESSINA:
Soli, parenti ed amici lasciati soli. Il Duomo era affollato di amici e parenti ma non stracolmo. Non ci si aspettava certo di vedere sulla bara di Provvidenza la “sponsorizzazione” delle tante associazioni che si battono a parole per i diritti delle donne , delle vittime dell’Ingiustizia, delle vittime del pregiudizio.
Quelle associazioni dei diritti… “civili” che tanto urlano quando i carabinieri sgomberano i centri sociali, quando un cocainomane drogato viene strattonato dalla polizia mentre questi, in piena incapacità di intendere e di volere, si rende pericoloso per tutto quello che gli sta attorno.
I “professionisti” dell’indignazione, dei metriquadri per detenuto, della “comprensione” verso gli assassini, dell’odio verso le forze dell’ordine che perseguitano le vittime del disagio sociale…. dove si trovavano?
E QUESTO COMUNE DI MESSINA CON IL SUO SINDACO TANTO VICINO AGLI ULTIMI, CON LA SUA GIUNTA COSI’ TANTO “LEGALITARIA” AL LIMITE DELLA PARANOIA?
Magari adesso Accorinti verrà pure a dire che il Comune non aveva i soldi neanche per pagare un qualsiasi segno della vicinanza di questa città al dolore di quanti soffrono per una morte che è una “tragedia” personale, ma è anche una tragedia per tutta la città.
Non si vuole speculare sulla morte di Provvidenza.. MA LASCIA INTERDETTI come questa morte non venga avvertita, da chi dovrebbe farlo, come UNA TRAGEDIA COLLETTIVA.
UNA TRAGEDIA DI TUTTA LA CITTA’.
Una tragedia che AVREBBE DOVUTO SUGGERIRE LE AUTORITA’ A DECRETARE UN GIORNO DI LUTTO CITTADINO in occasione dei funerali, ad AVVIARE UN DIBATTITO SULLA SICUREZZA in questa città e, non solo quella dei viadotti.
Perché il cadavere di Provvidenza Grassi è rimasto esposto all’aperto proprio dove tutte le prime frettolose analisi dicevano che doveva trovarsi la ragazza.
Prime frettolose analisi realizzate solo perché il Signor Grassi aveva insistito fino a rivolgersi a “Chi l’ha visto” resistendo ai frizzi e lazzi di alcuni “indecenti carabinieri” che non solo non avevano indagato ma avevano già etichettato il caso come la scomparsa di una ‘poco di buono’ (per usare un eufemismo) su cui non valeva la pena di prestare attenzione.
Ed aveva ignorato anche le accuse di “mania di protagonismo” che certa ‘informazione’ messinese gli buttava addosso, ed Adele Fortino gli aveva “dedicato” una pagina del suo prezioso blog proprio nell’immediatezza del ritrovamento di Provvidenza,(cfr.http://adelefortino.blogspot.it/2014/01/provvidenza-detta-provvy-e-volata-dal.html) vantandosi pure che lei,dopo “una serie di conversazioni con le forze dell’ordine”….. ormai “sapeva tutto del caso”.
Peccato che le “forze dell’ordine” a cui allude fossero le stesse che poco tempo dopo sono state “svergognate in diretta nel fuorionda su raitre” e la stessa “giornalista” non ha nemmeno chiesto scusa al signor Grassi, e nemmeno tolto la pagina dal suo blog.
E peccato che quanto dicono le “forze dell’ordine” confidenzialmente (ma a Messina non è reato..?) sono le stesse cose che Messina, ma anche l’Italia intera, ha potuto ascoltare inorridendo nel fuorionda registrato da Raitre dove quelle “forze dell’ordine” dicono che Provvidenza “era una p.. che il padre era un cor… e che non doveva rompere i c.. perché chissà dove era sua figlia adesso…”
Nessun “giornalista” che abbia detto loro “STRONZI ERA SOTTO IL VOSTRO NASO. PROPRIO LI’ DOVE DOVEVA ESSERE”
NESSUNO CHE SI CHIEDA “MA IN CHE MANI SIAMO”?
“LA SICUREZZA NOSTRA DI CITTADINI IN MANI DI CHI E'”?
E l’informazione a Messina?
L’Arcivescovo, quasi imbarazzato di dover presiedere quella funzione, si è trincerato dietro il più codino “tragedia”
Il SINDACO ACCORINTI ha portato il cero alla madonna di montalto e quindi ieri aveva già fatto troppo….
Dopo i mortaretti e qualche applauso la bara è rimasta ABBANDONATA al sole, all’angolo con la Primo Settembre in attesa delle cure a chi si era sentito male, mentre il traffico era bloccato come ogni giorno a quell’ora e, qualcuno buttava la monnezza accanto a due vigili urbani……..
Tanto più che i carabinieri “indegni” sono stati trasferiti, come se uno “indegno” a Messina non lo è più in un’altra città, ma già i Messinesi hanno dimenticato.
E così è subito pronta L’ENNESIMA PALATA DI FANGO A SFREGIO “Tracce di metadone nei capelli di Provvy”.
Così i “Messinesi” potranno tranquillizzarsi e dire “avevano ragione a dire che era una poco di buono”, .. “in fondo se l’è cercata” con quella vita che conduceva.
ED INVECE DI TRE MEDAGLIE D’ORO, una per essere stato un padre amorevole, l’ALTRA PER AVER FATTO SCOPERCHIATO con la ricerca amorevole della figlia QUELLA GRETTEZZA MORALE CHE SPESSO SI ANNIDA IN CERTI ELEMENTI DELLE “FORZE DELL’ORDINE” A MESSINA E PREGIUDICA LA SICUREZZA DI TUTTI I MESSINESI e, la terza per non essersi fatto condizionare dalle “opinioni disinformate” della stampa.. messinese, INVECE DI attestazioni di solidarietà, RICONOSCIMENTO E GRATITUDINE IL SIGNOR GRASSI RICEVERA’ ALTRE PUGNALATE.
L’ULTIMO SCHIAFFO A PROVVY DIRETTAMENTE DA MESSINA:
Soli, parenti ed amici lasciati soli. Il Duomo era affollato di amici e parenti ma non stracolmo. Non ci si aspettava certo di vedere sulla bara di Provvidenza la “sponsorizzazione” delle tante associazioni che si battono a parole per i diritti delle donne , delle vittime dell’Ingiustizia, delle vittime del pregiudizio.
Quelle associazioni dei diritti… “civili” che tanto urlano quando i carabinieri sgomberano i centri sociali, quando un cocainomane drogato viene strattonato dalla polizia mentre questi, in piena incapacità di intendere e di volere, si rende pericoloso per tutto quello che gli sta attorno.
I “professionisti” dell’indignazione, dei metriquadri per detenuto, della “comprensione” verso gli assassini, dell’odio verso le forze dell’ordine che perseguitano le vittime del disagio sociale…. dove si trovavano?
E QUESTO COMUNE DI MESSINA CON IL SUO SINDACO TANTO VICINO AGLI ULTIMI, CON LA SUA GIUNTA COSI’ TANTO “LEGALITARIA” AL LIMITE DELLA PARANOIA?
Magari adesso Accorinti verrà pure a dire che il Comune non aveva i soldi neanche per pagare un qualsiasi segno della vicinanza di questa città al dolore di quanti soffrono per una morte che è una “tragedia” personale, ma è anche una tragedia per tutta la città.
Non si vuole speculare sulla morte di Provvidenza.. MA LASCIA INTERDETTI come questa morte non venga avvertita, da chi dovrebbe farlo, come UNA TRAGEDIA COLLETTIVA.
UNA TRAGEDIA DI TUTTA LA CITTA’.
Una tragedia che AVREBBE DOVUTO SUGGERIRE LE AUTORITA’ A DECRETARE UN GIORNO DI LUTTO CITTADINO in occasione dei funerali, ad AVVIARE UN DIBATTITO SULLA SICUREZZA in questa città e, non solo quella dei viadotti.
Perché il cadavere di Provvidenza Grassi è rimasto esposto all’aperto proprio dove tutte le prime frettolose analisi dicevano che doveva trovarsi la ragazza.
Prime frettolose analisi realizzate solo perché il Signor Grassi aveva insistito fino a rivolgersi a “Chi l’ha visto” resistendo ai frizzi e lazzi di alcuni “indecenti carabinieri” che non solo non avevano indagato ma avevano già etichettato il caso come la scomparsa di una ‘poco di buono’ (per usare un eufemismo) su cui non valeva la pena di prestare attenzione.
Ed aveva ignorato anche le accuse di “mania di protagonismo” che certa ‘informazione’ messinese gli buttava addosso, ed Adele Fortino gli aveva “dedicato” una pagina del suo prezioso blog proprio nell’immediatezza del ritrovamento di Provvidenza,(cfr.http://adelefortino.blogspot.it/2014/01/provvidenza-detta-provvy-e-volata-dal.html) vantandosi pure che lei,dopo “una serie di conversazioni con le forze dell’ordine”….. ormai “sapeva tutto del caso”.
Peccato che le “forze dell’ordine” a cui allude fossero le stesse che poco tempo dopo sono state “svergognate in diretta nel fuorionda su raitre” e la stessa “giornalista” non ha nemmeno chiesto scusa al signor Grassi, e nemmeno tolto la pagina dal suo blog.
E peccato che quanto dicono le “forze dell’ordine” confidenzialmente (ma a Messina non è reato..?) sono le stesse cose che Messina, ma anche l’Italia intera, ha potuto ascoltare inorridendo nel fuorionda registrato da Raitre dove quelle “forze dell’ordine” dicono che Provvidenza “era una p.. che il padre era un cor… e che non doveva rompere i c.. perché chissà dove era sua figlia adesso…”
Nessun “giornalista” che abbia detto loro “STRONZI ERA SOTTO IL VOSTRO NASO. PROPRIO LI’ DOVE DOVEVA ESSERE”
NESSUNO CHE SI CHIEDA “MA IN CHE MANI SIAMO”?
“LA SICUREZZA NOSTRA DI CITTADINI IN MANI DI CHI E'”?
E l’informazione a Messina?
L’Arcivescovo, quasi imbarazzato di dover presiedere quella funzione, si è trincerato dietro il più codino “tragedia”
Il SINDACO ACCORINTI ha portato il cero alla madonna di montalto e quindi ieri aveva già fatto troppo….
Dopo i mortaretti e qualche applauso la bara è rimasta ABBANDONATA al sole, all’angolo con la Primo Settembre in attesa delle cure a chi si era sentito male, mentre il traffico era bloccato come ogni giorno a quell’ora e, qualcuno buttava la monnezza accanto a due vigili urbani……..
Tanto più che i carabinieri “indegni” sono stati trasferiti, come se uno “indegno” a Messina non lo è più in un’altra città, ma già i Messinesi hanno dimenticato.
E così è subito pronta L’ENNESIMA PALATA DI FANGO A SFREGIO “Tracce di metadone nei capelli di Provvy”.
Così i “Messinesi” potranno tranquillizzarsi e dire “avevano ragione a dire che era una poco di buono”, .. “in fondo se l’è cercata” con quella vita che conduceva.
ED INVECE DI TRE MEDAGLIE D’ORO, una per essere stato un padre amorevole, l’ALTRA PER AVER FATTO SCOPERCHIATO con la ricerca amorevole della figlia QUELLA GRETTEZZA MORALE CHE SPESSO SI ANNIDA IN CERTI ELEMENTI DELLE “FORZE DELL’ORDINE” A MESSINA E PREGIUDICA LA SICUREZZA DI TUTTI I MESSINESI e, la terza per non essersi fatto condizionare dalle “opinioni disinformate” della stampa.. messinese, INVECE DI attestazioni di solidarietà, RICONOSCIMENTO E GRATITUDINE IL SIGNOR GRASSI RICEVERA’ ALTRE PUGNALATE.
“E ora si indaga sui mancati controlli.”
Smettiamola con le prese in giro!!!!!!!!!!!!!!!!!
Se questa ragazza è morta la colpa è di chi avrebbe dovuto vigilare sulle condizioni dell’autostrada e non lo ha fatto.
Non controllava alla Provincia Reginale, non ha controllato al CAS.
Capisci a me!!!!
George.
“E ora si indaga sui mancati controlli.”
Smettiamola con le prese in giro!!!!!!!!!!!!!!!!!
Se questa ragazza è morta la colpa è di chi avrebbe dovuto vigilare sulle condizioni dell’autostrada e non lo ha fatto.
Non controllava alla Provincia Reginale, non ha controllato al CAS.
Capisci a me!!!!
George.
Qualcosa mi dice che non si è trattato di incidente casuale, ma indotto.
George
Qualcosa mi dice che non si è trattato di incidente casuale, ma indotto.
George