Viene dalla Dia di Roma ma si dice orgogliosamente siciliano il nuovo capo della Polizia messinese.
“Invito i cittadini a rivolgersi alla Questura per qualunque necessità per cui la Polizia può comunque essere utile, di là dei compiti di prevenzione e repressione che ci sono propri. Sono convinto che la Polizia sia molto di più di questo e sempre più i cittadini ci chiedono di essere più vicini a loro, soprattutto in questi momenti storici di grande difficoltà è importante accompagnare in un percorso di legalità i più disagiati”.
E’ con queste significative parole che Vito Calvino ha voluto dare il via alla sua reggenza della Questura di Messina.
Palermitano, 57 anni, il nuovo Questore di Messina si è insediato proprio stamane, in corrispondenza di una giornata fittissima di impegni, per la contestuale visita in città del ministro delle Infrastrutture Toninelli.
Il nuovo Questore ha prima voluto recarsi in visita al Monumento ai Caduti, poi ha preso parte ai sopralluoghi del Ministro, infine ha incontrato la stampa, cui affidare il suo messaggio alla comunità messinese. Calvino viene da Roma, dove ha diretto la II divisione della Direzione Investigativa Antimafia.
Ancora prima, ha affinato il suo fiuto investigatore alla Squadra Mobile di Palermo, dove è stato dirigente negli anni delicati delle stragi di mafia, poi in diverse altre Questure siciliane.
“Sono stato nominato tre anni fa ma si è ritenuto di dovermi tenere a Roma per completare un percorso lì intrapreso. Oggi rientro in Sicilia e ne sono molto contento perché sono orgogliosamente siciliano. Arrivo in una città bellissima, una sede importante dove raccolgo l’eredità di chi mi ha preceduto, che ha lavorato bene e messo insieme una squadra affiatata e in gamba. La mia parola d’ordine è lavoro di squadra e di sinergia”.
Il curriculum completo del nuovo Questore: Originario di Palermo, classe 1961, è un Funzionario della Polizia di Stato con un passato trentennale in amministrazione dove si è prevalentemente occupato di attività giudiziaria. Ha diretto importanti commissariati tanto distaccati quanto sezionali. Vittoria è stato il primo nel 1988 e alla Questura di Ragusa è stato anche Vice Dirigente della Squadra Mobile. Successivamente una lunga parentesi palermitana città nella quale arriva nel 1991. Dirigente del Commissariato di Brancaccio per 5 anni e di quello di San Lorenzo per altri 2, vive gli anni difficili successivi alle stragi in due quartieri caratterizzati da un alto tasso delinquenziale anche legato alla criminalità organizzata che non manca di colpire conseguendo significativi risultati che lo porteranno alla guida della Sezione Criminalità Organizzata prima, alla vice dirigenza ed alla dirigenza subito dopo, della locale Squadra Mobile. Lì si distinguerà per aver disarticolato numerose consorterie mafiose anche attraverso la cattura di pericolosi latitanti come Domenico Raccuglia, Gianni Nicchi, Giuseppe Falsone. Meritatissime le promozioni conseguite a primo Dirigente ed a Dirigente Superiore. Con tale ultima qualifica sarà nominato Direttore del Reparto Investigazioni Giudiziarie della Direzione Investigativa Antimafia coordinando tutte le indagini sul territorio nazionale volte ad infliggere duri colpi alle organizzazioni di stampo mafioso.