A Forte Cavalli la commemorazione del Centenario della Grande Guerra nella quale persero la vita migliaia di cittadini messinesi. Si tratta del primo degli appuntamenti commemorativi per la Grande Guerra promossi dall’Assemblea Regionale e dall’Assessorato ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana
1.400 messinesi caduti e dispersi nella Grande Guerra e 2.000 vittime degli affondamenti causati dai siluramenti dei sottomarini germanici nel 1917-18 nello Stretto di Messina. E’ il triste bilancio che ha riguardato la città di Messina nel tragico evento iniziato 100 anni fa.
A Forte Cavalli, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha deposto una corona di alloro ai piedi del monumento ai caduti posto in piazza d’Armi, accompagnato dalle note del “Piave” e del “Silenzio d’ordinanza”.
“Per ricordare. Per non dimenticare” è il tema della conferenza che è stata aperta dal Direttore del Centro Studi e Documentazione “Forte Cavalli”, Michele Cerami, e dal Direttore del Museo e Presidente dell’Associazione “Comunità Zancle – Onlus”, Vincenzo Caruso.
Si tratta del primo degli appuntamenti commemorativi per la Grande Guerra promossi dall’Assemblea Regionale e dall’Assessorato ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, patrocinato dalla Fondazione Bonino Pulejo e dall’Istituto di Studi Storici “G. Salvemini”, previsti dal calendario regionale, nel quale figurano anche le città di Catania, Siracusa e Palermo.
Intervento di saluto del deputato Anthony Barbagallo, promotore della recente Legge, approvata dall’Ars, per la tutela del patrimonio regionale sulla Grande Guerra, il cui lungo elenco è stato illustrato in un articolato depliant, da Giuseppe Mazzaglia, presidente del “Comitato Spontaneo per il censimento e la valorizzazione dei luoghi siciliani legati alla Grande Guerra”, di cui Forte Cavalli rappresenta, a nome di tutti i Forti umbertini, il Luogo della Memoria di un territorio dichiarato nel settembre del 1917 “in stato di guerra”.
Significativi i tre interventi, a seguire, del prof. Giulio Santoro che ha illustrato la tipologia dei sottomarini germanici e il tipo di offesa che hanno portato nello Stretto con i loro siluri, i cannoni da superficie e la deposizione di mine sulle rotte di navigazione; del prof. Santi Fedele, docente dell’Università di Messina che ha non solo ricordato brevemente la figura di Giacomo Matteotti, soldato in servizio nel 4° Reggimento Artiglieria da Fortezza presso i Forti messinesi con una prolungata presenza a Forte Cavalli, ma si è soffermato su una puntuale rilettura pedagogica della Grande Guerra, nei suoi risvolti e nelle sue ricadute politiche e sociali; e del dott. Luigi Giacobbe, che ha presentato il lungo lavoro curato dalla Soprintendenza per la pubblicazione del volume sui Monumenti ai Caduti della Grande Guerra, presenti nei Comuni della provincia di Messina.
Al termine dell’incontro, il presidente Ardizzone, il viceprefetto Natalia Ruggeri e il comandante del 5° Reggimento “Aosta”, col. Benito Anastasio, hanno tagliato il nastro inaugurale della Mostra “La Grande Guerra a Messina”, allestita in una nuova sala del Museo dove, in maniera permanente, è stato messo a disposizione di quanti hanno perso i propri cari al fronte, l’elenco dei 1400 messinesi dispersi nel 1915-18, che è stato curato da Guglielmo Panebianco.