Lo stesso neurochirurgo che ha avuto la donna in cura ha ammesso di non aver mai visto un risveglio così improvviso in tutti i suoi anni di attività.
Quattro anni di coma, in stato vegetativo, e poi, d’improvviso, il risveglio. In molti hanno gridato al “miracolo” per la storia di Rosalba Giusti, la palermitana di 68 anni che, dopo un delicatissimo intervento per un aneurisma, si trovava nel Centro Neurolesi Bonino Pulejo di Messina. La donna ha trascorso nella città dello Stretto gli ultimi suoi quattro anni di vita, sempre attorniata dall’affetto dei suoi 6 figli e di tutta la famiglia.
Le sue condizioni erano sempre rimaste stabili, ma non c’era stato nulla che avesse potuto far presagire un così lieto fine. Gli stessi due neurochirurgi che hanno avuto la donna in cura, Renato Scienza e Patrizia Pollicino, hanno ammesso di non aver mai visto un risveglio così improvviso in tutti i loro anni di professione.
La donna adesso parla, dà risposte, ha riacquistato la memoria, anche se ha perso le funzioni motorie a causa di un’emorragia che ha compromesso il tronco enfacelico. Come raccontato dagli infermieri che si stanno prendendo cura di lei, Rosalba canta e chiede dei figli. E sono loro che lanciano un appello chiedendo che la loro mamma trova una sistemazione più vicina, a Palermo, nonostante nel capoluogo siciliano non vi siano centri altrettanto specializzati come quello messinese. (Ve. Cro.)