Cerimonia inaugurale oggi per il nuovo presidio. Presenti autorità e sindacati, deputati e medici, università e precari. Il governatore Crocetta e l'assessore Gucciardi hanno rassicurato la città sulla nuova rete ospedaliera: non sarà lacrime e sangue.
Su fondo bianco le scritte azzurre sono due, sullo stesso piano, una a fianco all’altra: Irccs Bonino Pulejo e ospedale Piemonte. Sta tutta in quest’immagine la valenza di un progetto che inizia oggi, ha radici nella nostra storia e guarda lontano.
Non a caso l’hastag scelto per l’evento inaugurale è: #lostiamofacendo, per sottolineare un progetto “work in progress” che solo grazie ad un impegno di squadra potrà arrivare a tagliare il nastro. Il Piemonte, che sin dal post terremoto è stato la culla di migliaia di Messina ha visto oggi nascere un presidio ospedaliero dalla doppia mission: riabilitazione ed emergenza urgenza.
Alla cerimonia inaugurale c’erano tutti: i sostenitori della prima ora, quelli della seconda, quelli dell’ultima ora, c’erano i deputati che hanno portato avanti la battaglia in tutte le sedi, c’erano i protagonisti che hanno vigilato in questi anni anche attraverso manifestazioni e critiche costruttive, come i sindacati, c’erano le autorità ed i rappresentanti delle istituzioni, c’erano i medici ed i precari, c’erano i vertici delle aziende sanitarie e quelli dell’Università, c’erano anche in presidio di protesta i precari dell’Anaao-Assomed.
IRCCS-PIEMONTE: le unità operative
La legge n°24 dell’ottobre 2015 ha assegnato una serie di unità operative che consentiranno la presa in carico globale del paziente: Medicina Interna e di urgenza, Chirurgia generale e di urgenza, Cardiologia con utic, Ortopedia e traumatologia, Rianimazione, Riabilitazione, Pronto soccorso (per un totale di 84 posti letto). Autorizzati anche i servizi di Anestesia, Emoteca, Patologia clinica e Radiologia
IL PERSONALE
Al fine di garantire la continuità dei livelli di assistenza erogati, sono transitati dall’ex azienda ospedali riuniti Papardo-Piemonte all’Irccs Piemonte 197 unità. Nell’ambito delle attività assegnate inoltre l’Istituto procederà all’assunzione a tempo determinato di altre 108 unità di personale così suddivise: 10 dirigenti medici cardiologi, 8 dirigenti medici di medicina interna, 7 dirigenti medici di medicina e chirurgia di accettazione d’urgenza, 4 dirigenti medici di chirurgia generale, 3 dirigenti medici di anestesiologia e rianimazione, 2 dirigenti medici di ortopedia e traumatologia, 2 dirigenti sanitari biologi, 1 dirigente sanitario farmacista, 45 infermieri professionali, 26 operatori socio-sanitari. La necessità di queste figure è già stata inserita nella Pianta organica trasmessa alla Regione.
LA RIABILITAZIONE
Il centro neurolesi è un Irccs, istituto di ricovero e cura a carattere scientifico dotato di personalità giuridica di diritto pubblico. L’iniziale mission “Neuroscienze nell’ambito della prevenzione, del recupero e del trattamento delle gravi neuro lesioni acquisite” è stata ampliata anche all’area delle acuzie. Attualmente l’Irccs è centro di riferimento regionale per alcune patologie in particolare come la sclerosi multipla, l’Alzheimer, le demenze, le gravi cerebro lesioni acquisiste e la riabilitazione nello stroke. E’ inoltre parte integrante delle reti regionali del politraumatizzato e delle malattie rare. La ricerca si sviluppa su 3 linee riconosciute dal Ministero della salute: Linea 1-Neuroriabilitazione, neurofisiologia clinica e strumentale; Linea 2 Neuroscienze cliniche e neurobioimmagini; Linea 3 Neuroimmunologia, neurologia sperimentale, biologia molecolare. L’Irccs si è dotato anche del Caren, un sistema di realtà virtuale immersiva che va ad integrarsi co gli altri dispositivi robotici già in uso.
I LAVORI-
In queste settimane si è lavorato sul fronte sicurezza ma l’opera continuerà per riconsegnare alla città i padiglioni ristrutturati.
LA CERIMONIA
Presenti i vertici della nuova “creatura”, dal direttore generale Angelo Aliquò “questa struttura appartiene alla città ed è opera di tutti”, al direttore scientifico Dino Bramanti che in questi anni ha portato avanti un quotidiano lavoro “dietro le quinte” per arrivare al traguardo, ai Dg del Papardo, dell’Asp, al Rettore Navarra, a quella pattuglia di deputati, Santi Formica, Nino Germanà, Beppe Picciolo, Enzo Garofalo, Bruno Mancuso che in 2 anni ha compiuto un piccolo doppio miracolo:lavoro di squadra e risultati. C’era il sindaco Accorinti che quando il Pronto soccorso stava per chiudere battenti firmò quell’ordinanza che di fatto ha scongiurato lo smantellamento. C’erano i rappresentanti della Cisl e della Cgil che hanno sempre vigilato per il rispetto del diritto alla salute ed al lavoro, e quelli della Uil promotori di manifestazioni anche forti con l’obiettivo di evitare il peggio. C’erano i vertici delle istituzioni, il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, che ha sottolineato lo spirito di squadra, l’assessore regionale Maurizio Croce, parlamentari e deputati regionali che strada facendo si sono uniti in quella che è diventata la battaglia trasversale di tutta la città, da D’Alia a Panarello, Laccoto, Gullo.
Infine c’erano il governatore Crocetta e l’assessore Gucciardi, che nonostante gli scontri di questi anni possono dire d’aver dato un contributo concreto ad un percorso opposto a quello che si paventava: la chiusura. Nel settembre 2015 l’assessore Gucciardi a fine incontro in prefettura dichiarò a chiare lettere: “salveremo il pronto soccorso del Piemonte”. La strada è stata piena di buche ma oggi il Pronto soccorso è attivo, funziona 24 ore su 24 ed è al centro di un rinnovato progetto. Ma da Gucciardi e Crocetta la città di Messina attende altre decisioni nette. La nuova rete ospedaliera non deve vedere Messina trasformarsi in Cenerentola. “Non taglieremo posti all’Irccs, anzi, potenzieremo i posti letto” ha dichiarato oggi Gucciardi. Lo stesso Crocetta è andato oltre: “salveremo i piccoli ospedali e quelli delle zone disagiate. La sanità deve mettere l’uomo al centro e non i criteri economici”. Se sono solo parole lo sapremo presto perché Gucciardi ha dichiarato che già entro il 31 dicembre 2016 la Sicilia avrà il Piano della rete ospedaliera. Entrambi hanno ribadito che l’isola ha risalito tutti i posti nella classifica della sanità del Paese ed hanno anche incontrato, a margine della cerimonia, i rappresentanti dell’Anaao-Assomed per discutere le problematiche dei precari.
Sulla rete ospedaliera è presto per cantar vittoria, ma nel frattempo la giornata è di festa per chi temeva di dover ascoltare il de profundis per il Piemonte ed invece ha ascoltato i “vagiti” di un nuovo presidio.
L’ultima parola è stata data al testimonial del Carer (sistema robotico innovativo) e dell’Irccs, l’ex portiere del Messina Marco Storari, divenuto messinese d’adozione dopo aver sposato Veronica Zimbaro che insieme a lui ha prestato l’immagine per lo spot “una grande squadra”.
Rosaria Brancato
Tutti felice e contenti bravi questi signori (non li votati più ).Chi voleva chiudere il Piemonte non erano gli stessi politici ?
Chissà cosa ci sarà sotto quale interessi oscuri ci saranno ?
Un grande ospedale come il Piemonte perchè doveva chiudere ???
Se fossi un magistrato che bella inchiesta che farei ?
Tutti felice e contenti bravi questi signori (non li votati più ).Chi voleva chiudere il Piemonte non erano gli stessi politici ?
Chissà cosa ci sarà sotto quale interessi oscuri ci saranno ?
Un grande ospedale come il Piemonte perchè doveva chiudere ???
Se fossi un magistrato che bella inchiesta che farei ?
Aaaaahhhhhh….#lostannofacendo??????????
Aaaaahhhhhh….#lostannofacendo??????????
perchè continuano ad invitare alle cerimonie ufficiali un tizio che si presenta in maglietta con scritto FREE tibet? perchè non lo mandano in tibet a sue spese, visto che non FREE MESSINA?
perchè continuano ad invitare alle cerimonie ufficiali un tizio che si presenta in maglietta con scritto FREE tibet? perchè non lo mandano in tibet a sue spese, visto che non FREE MESSINA?
L’Ospedale Piemonte da ieri NON esiste piu’. Al suo posto, invece, c’è l’IRRCS NEUROLESI, cui spetta il durissimo, ma esaltante e non irrealizzabile, compito, di battersi, alla pari, con la concorrenza, sia pubblica che privata, in termini di offerta e di qualità dei servizi resi. Ricordati, Dino “Fai sempre cose buone !!!…” Buon lavoro a te ed alla tua storica equipe.
L’Ospedale Piemonte da ieri NON esiste piu’. Al suo posto, invece, c’è l’IRRCS NEUROLESI, cui spetta il durissimo, ma esaltante e non irrealizzabile, compito, di battersi, alla pari, con la concorrenza, sia pubblica che privata, in termini di offerta e di qualità dei servizi resi. Ricordati, Dino “Fai sempre cose buone !!!…” Buon lavoro a te ed alla tua storica equipe.