Città metropolitana. Oceano: “L’accordo raggiunto all’Ars rischia di creare pasticci”

Città metropolitana. Oceano: “L’accordo raggiunto all’Ars rischia di creare pasticci”

Città metropolitana. Oceano: “L’accordo raggiunto all’Ars rischia di creare pasticci”

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giovedì 13 Febbraio 2014 - 11:21

Il segretario generale della Cgil accoglie con soddisfazione l’inserimento di Messina tra i Pon per le città metropolitane del Mezzogiorno, che comporterà un finanziamento tra gli 80 e i 100 milioni di euro. Mette in guardia, però, sui possibili risvolti dell’accordo raggiunto all’Assemblea regionale siciliana

“La convocazione dell’amministrazione comunale l’incontro sui fondi Pon Città organizzato dai Ministeri della Coesione territoriale e degli Affari regionali e autonomie locali è sicuramente una circostanze positiva perché costituisce il riconoscimento formale dell’ingresso di Messina nel circuito delle città metropolitane italiane, ancor prima dell’entrata in vigore delle entità amministrative siciliane”. Il segretario generale della Cgil, Lillo Oceano, interviene in merito all’inserimento del Comune nel circuito dei fondi Pon destinati alle città metropolitane, per i quali la contrattazione avviene direttamente tra città e Stato, in aggiunta ai fondi Por di competenza regionale.

“Gli assi principali – afferma Oceano -, smart cities e servizi ai cittadini, e innovazione ed inclusione sociale, rappresentano una opportunità straordinaria per il nostro territorio. Per tali ragioni Messina, nel suo aggregato ampio di territorio e nel rapporto con Reggio Calabria, deve saper adeguatamente affrontare questa sfida. Si tratta peraltro di cose ampiamente anticipate dalla Cgil che già negli anni ‘70 del 900 con l’elaborazione sull’Area integrata dello Stretto prima, nel 2009 sostenendo la richiesta di Reggio Calabria di diventare città metropolitana poi, aveva individuato nel rapporto con Reggio la via possibile di una rinascita sociale, economica e produttiva di questa importante porzione del Mezzogiorno d’Italia”.

Alla notizia positiva, però, ne fa da contraltare una che potrebbe rappresentare un ostacolo. “Il disegno dell’Ars – riprende il segretario della Cgil – che consente ai Comuni di staccarsi dalla Città metropolitana, o che addirittura lascia sole le città capoluogo, che consente la costituzione di consorzi di piccole dimensioni demografiche, che fa sottostare, ancora una volta, le scelte strategiche per il territorio a meschini calcoli elettorali relativi al necessario ridisegno dei collegi elettorali regionali e nazionali per via della nuova legge elettorale e del nuovo assetto istituzionale che deriverà dalle riforme in atto”.

Secondo Oceano, si tratta di “utilizzare l’Autonomia Siciliana per far passare provvedimenti che, ammantati di nobili motivazioni, appaiono improbabili alchimie politiche ed elettorali. Infatti – conclude il sindacalista -, al di là delle entità amministrative, un assetto ambiguo e dispersivo potrebbe condannarci definitivamente alla marginalità nell’accesso ai fondi europei”.

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