Saranno ambientalisti 2.0? Abbiamo qualche dubbio al riguardo. E un'eloquente scritta (sul muro...) ci fa pensare che qualcuno condivide queste riserve
Davvero difficile credere ai propri occhi. O, chi sa?, forse è proprio difficile “credere”, nel senso religioso; ci può stare, eh. Ma a Condera – zona alta di Reggio Calabria, quartiere che ospita il Cimitero centrale -, si sa, “regna” il clan Crucitti. E forse è anche per questa odiosa prevalenza del potere ‘ndranghetistico che sono possibili scenari così.
Discarica accanto alla chiesa
A un metro dall’ingresso principale del tempio, la zona della frequentatissima parrocchia di Sant’Elia è diventata un’inguardabile discarica a cielo aperto. Le scene, sono un po’ le stesse di altri angoli di Reggio: fra decine di sacchetti di “spazzatura selvaggia” spunta qualche bottiglia di vetro. E poi cartoni, enormi sacchi di fogliame, un secchio in plastica rotto. Persino un materasso, forse a suggerire che la materia va presa “con le molle”.
Com’è possibile questo? Chi consente che questo accada, e si rinnovi senza soluzione di continuità anche quando i soggetti preposti intervengono, raccolgono l’immondizia – che però stava dove non dovrebbe – e ripuliscono il marciume?
Nuova area autorizzata…?
Ma all’improvviso ci assale un sospetto… forse abbiamo equivocato clamorosamente. E in realtà l’intenzione era buona…
Ecco, visto che il quartiere è vocato e – in via Reggio Campi II Tronco – ne ospita già una, forse gli ignoti “volenterosi” stanno soltanto trasformando la parrocchia di Sant’Elia di Condera in una nuova isola ecologica. Beh, certo, in questo caso chiediamo scusa a questi “ecologisti 2.0”.
Qualche riserva che sia davvero così, però, l’abbiamo. Un’eloquente scritta “porci” (a parte la possibilità che si tratti dell’inizio di un’autobiografia), sul muro ovviamente… ci fa pensare che anche qualcun altro condivide questo dubbio.