E' la speranza che si accese il 15 settembre del 1993 con il sacrificio di don Pino Puglisi, un sacerdote che fino a quel momento altro non era che un prete di periferia. A 25 anni dall'uccisione ad opera della mafia, il suo insegnamento è più vivo e forte che mai
Quello di oggi è un giorno speciale per la Sicilia. E' il giorno in cui la nostra Terra abbraccia Papa Francesco, a Palermo per il 25° anniversario dell'uccisione di don Pino Puglisi. E' il giorno della speranza. Quella speranza accesa il 15 settembre del 1993 dal sacrificio di un sacerdote che fino a quel momento altro non era che un prete di periferia. Periferia di una città, Palermo, in cui la mafia decise che il suo operato, che altro non era che vivere la sua missione presbiterale nella quotidianità diventando punto di riferimento per tanti giovani, e non solo, andava fermato.
La sua voce, la sua catechesi nello scantinato in quanto la chiesa di Brancaccio era chiusa per il rischio di crolli, andavano spente. Per sempre. E invece quella voce, a distanza di un quarto di secolo, riecheggia più forte che mai, superando i confini di Brancaccio e della città di Palermo. Arrivando dritta al cuore della Chiesa e rilanciata dalla sua massima espressione, il Papa.
L'uccisione di quel sacerdote, il giorno del suo cinquantaseiesimo compleanno, sarebbe dovuta passare come l'opera di un balordo. La storia ci dice che i balordi che ne ordinarono la morte fecero male i conti: l'impegno evangelico, educativo e sociale di padre Pino Puglisi finalizzato prevalentemente a togliere i giovani dalle mani della malavita è oggi un modello da seguire.
Il 25 maggio di cinque anni fa, sul prato del Foro Italico di Palermo, davanti ad una folla di circa centomila fedeli, don Pino è stato proclamato beato. Oggi, in quello stesso luogo, sarà ricordato solennemente alla presenza del Santo Padre davati ad una folla di 80mila persone. Tutta la città è mobilitata per la Santa Messa in programma alle 11,15.
Il pontefice arriverà in elicottero alle 8,30 a Piazza Armerina dove rimarrà fino alle 10 e 45. Si sposterà in elicottero a Palermo dove dall'area del porto si snoderà il cortelo in papamobile sino al Foro italico per la celebrazione eucaristica. Su un palco sobrio, nello stile di don Pino, come ordinato da Bergoglio.
Sarà una giornata intensa, che si concluderà alle 17 in piazza Politeama con il saluto ai giovani del Papa. E' previsto l'arrivo di 500 pullman, 700 sacerdoti, 40 vescovi e 350 giornalisti. Che amplificheranno ancora una volta attraverso i loro mezzi di comunicazione il messaggio di quel Prete di periferia.
IL SALUTO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE MUSUMECI
"Grazie! E’ con una parola, forte e semplice al tempo stesso, che la Sicilia accoglie oggi il Pontefice nella sua visita pastorale a Palermo. La permanenza nell'Isola di Papa Francesco offre a tutti noi la possibilità di una riflessione sulle nostre radici e sulle speranze che possiamo e dobbiamo riporre verso il prossimo futuro. Che le sue parole possano suonare come esempio per tutti i cittadini siciliani, spesso ossessionati dalla rassegnazione, stretti in questa occasione in un unico e caloroso abbraccio".
Queste le parole del presidente della Regione, Nello Musumeci, in occasione dell’arrivo in Sicilia del Santo Padre. Per assicurare assistenza e pronto intervento ai partecipanti, l’assessorato alla Salute ha stilato un apposito Piano: sono stati potenziati i servizi di emergenza dei presidi ospedalieri e delle guardie mediche interessate, forniti mezzi aggiuntivi, strutture mobili e personale specializzato nei luoghi visitati dal Pontefice. Oltre alla Salute, a essere coinvolti sono anche gli assessorati al Turismo, ai Beni culturali e alla Protezione civile regionale con interventi e servizi finalizzati alla migliore organizzazione.
"La permanenza del Santo Padre e l'intera manifestazione – conclude il presidente Musumeci – costituiscono una grande e gioiosa festa per la Sicilia e i cittadini che vi prenderanno parte, in una Terra che prova a rialzarsi e ad andare avanti". Per l’occasione, il presidente Musumeci ha conferito la medaglia d'oro al valore civile della Regione Siciliana alla memoria del beato Pino Puglisi.
Carmelo Caspanello