Amarezza e rabbia nella città turistica. Il direttore, don Enzio Biuso, visibilmente commosso durante la Messa trasmessa da Rete 4: “Si poteva continuare il lavoro che abbiamo portato avanti anche con altre persone. E’ un peccato”
“Grazie Taormina, 1911-2015: fine di una storia”. E’ il saluto dei Salesiani, in procinto di lasciare la città turistica dopo 104 anni di attività, che campeggia su uno striscione fatto affiggere sull’impalcatura dinanzi la Biblioteca di piazza IX Aprile, in fase di ristrutturazione. Un commiato in diretta nazionale, considerato che domenica scorsa la Santa Messa, celebrata da don Enzo Biuso dalla chiesa di S. Giuseppe, è stata trasmessa da Rete 4. Il sacerdote era visibilmente commosso. Soprattutto quando parlava della “sua” Taormina. “Si poteva continuare il lavoro che abbiamo portato avanti – ripete – anche con altre persone. E’ un vero peccato”. Per lui finiscono così 12 anni ininterrotti di direzione. Nel murale c’è l’immagine di don Bosco che guarda, quasi perplesso, gli immobili salesiani taorminesi. Domenica scorsa è stato celebrato il bicentenario della nascita del Santo. Ma nella città del Centauro c’è amarezza e rabbia. “L’immagine che campeggia in piazza IX Aprile – commenta Vittorio Conti – fa male al cuore al pari dell’indifferenza che l’accompagna”. E’ un pezzo di Taormina che sparisce. Per molti verrà a mancare un punto di riferimento e di crescita sociale per i ragazzi e i giovani. Ma anche per i bambini. Per loro il Grest era divenuto, negli anni, un momento di socializzazione. Mentre per i genitori che lavorano un sostegno concreto.
Nel tempo si è instaurato un rapporto viscerale tra i salesiani e i taorminesi. Gli ex allievi (l’associazione taorminese di recente è stata commissariata) continuano a riunirsi. Loro non si rassegnano alla chiusura e alla vendita degli immobili ed hanno presentato un ricorso (ex articolo 700), che è stato discusso a metà luglio. Una situazione complessa, che ha interessato i vertici Salesiani. Il giudice si è riservato di decidere. L’ultima parola su questa vicenda sarà scritta a settembre dal Tribunale di Messina. Già è stata avviata l’operazione di vendita del campetto dell’oratorio (ma al momento è bloccata). Gli ex allievi vorrebbero evitare che facciano la stessa fine, ovvero che vengano messi in vendita, il Cine Teatro, le sale destinate agli incontri dei giovani ed ai convegni ed i locali che ospitano i sacerdoti che vivono nella struttura. Per i Salesiani la storia sembra però già tata scritta, ed a Taormina la loro presenza potrebbe essere durata 104 anni: dal 1911 al 2015. Così come si legge in piazza IX Aprile. Ad avviso di molti, anche se in questo caso la politica nel senso stretto del termine non c’entra nulla, la città e l’Amministrazione comunale in testa avrebbero potuto fare di più per evitare che si arrivasse a questo punto.
Carmelo Caspanello