Il Vescovo Di Pietro: "Messina ha appannato la sua identità ma può rinascere"

Il Vescovo Di Pietro: “Messina ha appannato la sua identità ma può rinascere”

Carmelo Caspanello

Il Vescovo Di Pietro: “Messina ha appannato la sua identità ma può rinascere”

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martedì 29 Maggio 2018 - 12:37

L'arcivescovo Accolla: "Ho sempre visto in lui un sacerdote esemplare". Una conferenza stampa in Seminario la prima uscita ufficiale da Vescovo ausiliare per mons. Cesare Di Pietro. Il 2 luglio la consacrazione e l'insediamento

“Ho sempre visto in padre Cesare Di Pietro un sacerdote esemplare. Il Papa è stato vicino alla nostra Diocesi è l’ha voluta premiare. Per questo lo ringraziamo”. L’arcivescovo Giovanni Accolla ha introdotto così la presentazione alla stampa e alla città del nuovo vescovo ausiliare della Diocesi di Messina, Lipari e S. Lucia del Mela la cui nomina è stata ufficializzata ieri a mezzogiorno. Per l’incontro con i giornalisti, moderato da padre Giuseppe Lonia, è stato scelto il seminario arcivescovile di cui Di Pietro è stato Rettore e che porta nel cuore in modo speciale. I due presuli hanno lanciato attraverso la testimonianza l’immagine di una Chiesa che fa comunione “senza invidie e gelosie e lontana dalla sete di potere”. Mons. Accolla non ha dubbi: “Quando ho chiesto un Vescovo al Santo Padre – sottolinea – il papa ha individuato un sacerdote in grado di fare comunione, innanzitutto con il presbiterio e contestualmente con i fedeli”. E ribadisce: “Il potere, gli uffici, sono logiche che non ci appartengono. Dobbiamo diventare icona di Comunione”. Monsignor Di Pietro è un esempio di umiltà e grande cultura. Mai sopra le righe. Per lui parlo il suo operato. Che va ben oltre il curriculum “ufficiale”. Il suo intervento parte dagli anni nell’Azione cattolica, quelli che lo hanno formato ed hanno fatto nascere la vocazione. Una vocazione maturata quando alle spalle aveva già una laurea in Giurisprudenza. Una vita nelle parrocchie, al fianco dei giovani e degli ultimi. Ricorda il servizio come cappellano al carcere romano di Rebibbia, gli anni di sacerdozio vissuti nella Capitale e quelli da Rettore al seminario arcivescovile di Messina. C’è anche la parentesi di cappellano a Casa Serena, al servizio degli anziani. E potremmo continuare ancora. Ha un sogno nel cuore, mons. Cesare Di Pietro: vedere rinascere la sua Città. “Messina – sostiene – ha una grande identità che negli anni si è appannata. Dobbiamo riappropriarci della messinesità più autentica. Sono un messinese doc. Messina può rinascere con l’aiuto e la partecipazione di tutti noi, mettendo in rete tutte le forze vive”. Un legame antico quello della sua famiglia con la Città. Tra l’altro il bisnonno Giuseppe Ciraolo,

allievo del senatore Fulci, ne fu sindaco. All’arcivescovo Accolla chiediamo cosa cambia adesso nell’arcidiocesi di Messina con la nomina del nuovo Vescovo ausiliare. “L’attenzione maggiore – taglia corto – va ai presbiteri e non perché in stato di necessità. Di Pietro ha una conoscenza vera dei sacerdoti messines. Da qui parte la comunione vera, anche con i fedeli”. Nel prossimo futuro ci sarà la visita pastorale nelle parrocchie ed un Congresso eucaristico che vuole essere “un momento di preghiera davanti a ciò che Gesù ci ha consegnato. Il momento sinodale – spiega Accolla – passa dalla lavanda dei piedi. Quando ognuno li lava all’altro… Bisogna essere una Chiesa nutrita dalla parola di Dio e dall’Eucaristia”. La consacrazione e l’insediamento sono stati fissati per il 2 luglio in Cattedrale. Il 4 giugno, in occasione della festa della Madonna della Lettera, Patrona di Messina, è previsto il giuramento al Papa. L’11 giugno, invece, riceverà il Pallio. Il nuovo Vescovo ausiliario Di Pietro immagina “una casa del vescovo aperta a tutti. Devo essere padre a 360 gradi”.

Carmelo Caspanello

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