Il segretario provinciale della Femca ha rimarcato la necessità di tornare ai livelli occupazionali pre-crisi. Paola Zito, della segreteria provinciale della Cisl: “Coniugare la produzione industriale col rispetto dell’ambiente per evitare un caso Ilva in provincia di Messina”
Via alla stagione congressuale anche per la Femca Cisl. Ad aprire il percorso che porterà la federazione dei chimici e dei tessili al IV Congresso provinciale del prossimo 18 febbraio 2013 è stato il Consiglio Generale al quale hanno preso parte anche il segretario regionale della Femca, Franco Parisi e la segretaria provinciale della CISL Messina, Paola Zito.
Durante i lavori del Consiglio generale, il segretario generale provinciale, Stefano Trimboli, ha dipinto il quadro non certo rassicurante in cui si trova il settore in questo momento “non solo per la crisi globale dell’economia europea – ha detto – ma anche, sul nostro territorio, per la mancanza di una concreta politica di investimenti sul territorio che ha comportato un processo di forte de-industrializzazione. Si è ridotta, quindi, notevolmente la capacità manifatturiera della provincia generando una notevole diminuzione della ricchezza pro-capite”.
“Per aspirare a livelli occupazionali che siano almeno paragonabili a quelli esistenti prima della crisi – ha ripetuto Stefano Trimboli – è indispensabile una politica industriale sul territorio. Chi favoleggia di modelli economici o dimensioni economiche alternative dimentica che il mondo si muove ancora con le stesse regole economiche del secolo scorso e l’unica differenza sta nella delocalizzazione: quello che fino a una decina d’anni fa si produceva sul nostro territorio, nella chimica, nel tessile e nel resto del comparto manifatturiero, oggi semplicemente si fa in altre parti del mondo, con costi del lavoro notevolmente inferiori ma anche con forte penalizzazione dei diritti civili e umani”.
Trimboli ha evidenziato ai componenti del Consiglio generale come il prossimo congresso della Femca Cisl di Messina vuole essere un momento di confronto con quella che oggi si auto-definisce la “nuova politica”.
“Con essa – ha sottolineato – si dovranno stabilire patti precisi e prendere impegni concreti per dare soluzioni ai problemi che attanagliano il sistema produttivo della provincia e della regione. Il sindacato, con le tante delle proposte già avanzate sui temi della programmazione industriale, del costo dell’energia e dello sviluppo delle infrastrutture di collegamento con il nord-europa, è pronto a dare il proprio contributo per rilanciare il manifatturiero del comprensorio guardando alla necessità di rialzare i livelli occupazionali nei comparti industriali pur senza derogare a diritti, salute e sicurezza”.
Paola Zito, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza dell’azione sindacale e della Cisl in particolare, che, trasversalmente tra privato e pubblico, tra industria e servizi, in questi anni ha tenuto unito il fronte sociale mirando alla tenuta del Paese pur di fronte agli inevitabili sbandamenti dovuti alla morsa della crisi.
“Anche, ma non solo in quest’ottica – ha ricordato Paola Zito – la Cisl ha saputo essa stessa avviare un processo di riorganizzazione interna delle proprie strutture per ritrovarsi pronta ad affrontare le prossime sfide che non saranno circoscritte a questo o a quel settore in particolare, prova ne sia l’allargarsi della mappa dei dissesti finanziari che si registrano nelle amministrazioni comunali e nelle aziende municipalizzate che gestiscono i servizi essenziali per i cittadini, e di conseguenza nessuno può sentirsi immune dai problemi di una forte riduzione della ricchezza generale del Paese. E’ indispensabile – ha concluso Paola Zito– coniugare la produzione industriale con il rispetto dell’ambiente e delle normative che disciplinano e tutelano la salute di lavoratori e dei cittadini. Diventa quindi indispensabile alzare i livelli delle tutele per evitare che anche da noi possa accadere un caso Ilva”.
Franco Parisi, infine, ha rimarcato il ruolo della Femca nella tutela dei salari dei lavoratori dell’industria che di concerto con la direzione assunta dalla Cisl di Bonanni nel difendere la produttività ancora esistente nel Paese, ha aperto la stagione del rinnovo dei contratti nazionali con la firma del contratto dei chimici nel quale, oltre agli incrementi salariali, spicca un patto di solidarietà generazionale tra i lavoratori che si sono visti allungati la vita lavorativa dalla Riforma delle Pensioni e i giovani che aspirano al primo impiego.
“La Femca – ha proseguito Parisi – insiste sull’importanza del Contratto Collettivo, ma i tempi sono cambiati e non si può prescindere da una forte valorizzazione della contrattazione aziendale nell’ambito delle deroghe concesse dalla Contrattazione nazionale, per generare reale incremento salariale laddove la produttività lo consente, aumentando la democrazia economica e concedendo al sindacato da base il ruolo di protagonista nel governare processi di ripresa della capacità produttiva del comparto industriale”.