Erano in cassa integrazione dal 2014. Il licenziamento sarà effettivo dal 15 giugno. Cessa l'attività la struttura regionale del partito.
La crisi finanziaria del Pd travolge (da tempo) anche la struttura regionale siciliana e, in particolare, i dipendenti. Per loro scatta il licenziamento. Una lettera inviata ai lavoratori dal tesoriere e legale rappresentate dell'Unione regionale Sicilia, l'ex deputato Calogero Speziale, certifica "l'impossibilita' di un rientro dalla cassa integrazione alla scadenza della proroga autorizzata e, pertanto, si comunica che il rapporto di lavoro cessera' dal 15 giugno 2018, data di scadenza dell'intervento della Cigs". La crisi, spiega Speziale, "ha coinvolto drammaticamente anche questa Unione e in particolare i lavoratori dipendenti, i quali, da anni, sono stati chiamati a pesanti sacrifici nel tentativo di riorganizzazione del partito stesso, tentativo vanificato dal pressocche' azzerarsi di ogni entrata necessaria a consentire la prosecuzione dell'attivita'". Pertanto, "si e' costretti, nostro malgrado, ad assumere la determinazione di cessare l'attivita' di questa Unione regionale, e conseguentemente, di risolvere il rapporto di lavoro di tutti i dipendenti".
La cassa integrazione dei dipendenti del Pd siciliano e' iniziata nel giugno 2014, dopo la chiusura dei rubinetti del finanziamento pubblico. Erano 13 allora i dipendenti: due, in aspettativa da anni, sono stati licenziati, gli altri (6 amministrativi, 2 addetti stampa, di cui un part time, 2 autisti, un addetto alle pulizie) messi in cassa integrazione. Dopo appena un giorno, un amministrativo, full time, e' stato reintegrato integralmente; dopo un mese reintegrato integralmente un altro amministrativo, part time, e i due autisti al 50% di cassa integrazione. Gli altri in cassa integrazione a zero ore fino ad oggi. Ora questo risvolto disarmante e drammatico, anche alla luce del passaggio, carico di implicazioni ancora non chiare, sulla cessazione dell'attivita' dell'Unione regionale del partito. (AGI)