Il deputato messinese ha presentato un'interrogazione al Ministro dello Sviluppo economico per chiedere di intervenire in merito all'annunciato piano di riorganizzazione presentato da Poste italiane
“L’esigenza di rivedere l’attuale modello organizzativo di Poste non può compromettere la funzione sociale che l’Azienda assolve soprattutto in alcune aree del territorio”. Così il deputato di Area Popolare Vincenzo Garofalo che ha presentato un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo economico per chiedere di intervenire in merito all’annunciato piano di riorganizzazione presentato da Poste italiane.
“Nei territori montani, rurali e nelle periferie- scrive- gli uffici postali hanno sempre rappresentato uno dei punti di riferimento per i cittadini. Pur comprendendo gli obiettivi di modernizzazione dell’offerta del servizio e del contenimento dei costi è inevitabile la creazione di forti disagi per gli utenti, soprattutto per le persone anziane che non hanno accesso agli strumenti telematici, non possono spostarsi autonomamente e che si trovano in zone già particolarmente disagiate per la carenza di servizi di collegamento come a Messina, ad esempio, dove è prevista la chiusura di ben 13 uffici e la riduzione dei giorni di apertura in altri 5”.
Garofalo chiede a Poste di rivedere la chiusura di alcuni uffici, di chiarire se abbia o meno predisposto un piano di “accompagnamento” a questa nuova dimensione e infine, come la Società intenda garantire il livello occupazionale dal momento che ha annunciato la chiusura di 450 sportelli e la riduzione dell’orario di apertura di altri 550.