Gira l'Italia, vive e mangia in alberghi e non sta mai fermo. "Tornare a mangiare da mia nonna è come andare davvero al ristorante", racconta, ripercorrendo la sua storia
Ci sono giovani che lasciano la città ogni giorno. C’è chi lo fa per inseguire i sogni, chi perché non trova lavoro. Il messinese Christian Cardillo, che oggi ha 27 anni, lo ha fatto sei anni fa, quando in realtà un lavoro ce l’aveva, ma non lo soddisfaceva. Adesso è un fotografo con diverse agenzie, viaggia da una parte all’altra dell’Italia per scattare in strutture alberghiere, piste da scii, spiagge e villaggi. E soprattutto non si annoia mai, conoscendo “sempre culture nuove” e incontrando anche tanti messinesi. Una scelta quotidiana, la sua, perché non è semplice vivere perennemente in hotel e mangiare nei ristoranti come fossero casa tua. Tanto che, spiega il messinese, “per me mangiare da mia nonna è come andare al ristorante davvero”.
Christian sceglie di partire: “Ho sempre avuto un problema di noia”
La storia di Christian parte da una scelta non sua, quella della scuola a cui iscriversi: “Io ho studiato al Nautico, ma non avevo scelto io la scuola, era stata una scelta dei miei genitori. Non sono mai stato bocciato, ma non ho mai avuto la testa per studiare. Giocavo a calcio e questo mi distraeva. I miei genitori hanno scelto per me, ma dopo il diploma ho deciso di prendermi un anno sabatico. Ho cominciato a lavorare grazie al progetto ‘Garanzia giovani’ in una cartoleria della zona sud. Poi lavori stagionali a Panarea e infine ho fatto il cameriere in un noto locale del centro. Mi trovavo bene, anche a livello contrattuale. Mi hanno sempre trattato bene, ma io avevo un altro problema: la noia”.
L’annuncio
Ed è lì che la vita di Christian cambia, grazie a una ricerca su internet: “Ho iniziato a cercare e ho trovato alcuni annunci per fotografi in strutture alberghiere e villaggi turistici. L’annuncio specificava che venivano cercati profili anche senza esperienza. Io fino ad allora non avevo mai preso in mano una macchina fotografica. C’ho provato lo stesso. Ho lasciato il lavoro da cameriere e sono andato a Torino, dove ho fatto un piccolo corso con l’agenzia fotografica in questione e alla fine hanno scelto 7 profili, tra cui io. Da lì a poco, per vari motivi, tra fortuna e emergenze, sono diventato responsabile di una struttura e questo mi ha lanciato”.
“L’aspetto più bello è viaggiare”
Christian lavora per due agenzie: l’Estate PhotographerStaff e la Inverno Photographer Around. Come si evince dal nome, le due esperienze si alternano stagionalmente e lui lavora così, viaggiando in lungo e in largo per l’Italia, ormai da sette anni. “L’aspetto più bello – racconta il giovane messinese – è viaggiare molto, ma devi essere anche predisposto caratterialmente. Non è da tutti perché passi tanto tempo lontano da casa, vivendo in alberghi e conoscendo sempre persone diverse. Per me è un bene perché annoiarsi è impossibile. Conosci molte culture, con tante persone da diverse Regioni perché l’Italia è molto variegata. A me piace, è divertente e mi ha aiutato a crescere”.
Un lavoro particolare, sempre in giro e mai in un luogo in cui mettere radici: “Una vita un po’ sacrificata, sì. Pensando a una eventuale famiglia sembra ovvio che non è possibile far coincidere le due cose, dovendo viaggiare molto e praticamente sempre. L’unico modo è creare qualcosa di tuo, anche di inerente, ma non dovendo andare direttamente in loco si è più liberi. In futuro, però, non mi vedo né a Messina né dalla mia ragazza in Sardegna. Mi vedrei di più a Roma, o comunque in città del centro-nord”.
“Messina è bellissima, ma viverla è diverso”
Christian spiega anche il perché: “Se tu, cittadino generico, vivi sempre a Messina, pensi che fuori non ci sia niente di meglio. Messina è bellissima e magari da dentro non ci vedi difetti. Ma quando vai fuori capisci cosa significhi stare bene a livello di trasporti pubblici, di vivibilità, di burocrazia. Nel mio caso ci aggiungo che soffro il caldo, infatti con la neve sto meglio. Però sottolineo che Messina esteticamente è bella, bellissima. Lo dico sempre ai miei colleghi e amici del nord. Ma viverla? Ecco, questo è diverso. La realtà può essere diversa. L’unico vantaggio vero è che a Messina il costo della vita è minore”.
L’appello ai giovani e ai messinesi: “Cambiamo mentalità”
Il messinese ritorna, poi, sulla sua scelta di andare via, lanciando un messaggio ai giovani. Lui, appena preso il diploma, si è fermato un anno, ha fatto esperienza e stava costruendo “qualcosa anche a Messina”. Poi la decisione di tentare e andare via, di cui non si pente e che riprenderebbe: “Ai ragazzi dico di non pensare a lasciare da soli genitori o amici perché se una persona ti vuole bene veramente, che sia la famiglia o amicizie vere, non perdi nulla. Me lo sento dire spesso, molti hanno paura di restare soli ma soli non lo si è mai. Ci vuole coraggio nel buttarsi e bisogna credere in se stessi. Fatelo, non ve ne pentirete”.
Cosa cambieresti? “La mentalità. Mi ci metto anche io che sono messinese: abbiamo la tendenza a rimandare. Se Messina vuole cambiare è il messinese che deve cambiare. Noi nasciamo e viviamo in un posto splendido, ve lo dico da persona che quotidianamente vive in luoghi turistici. La Sicilia dovrebbe essere come la Catalogna per il potenziale che ha. Cambierei questo: la mentalità di tutti”.