"Ci battiamo per i nostri figli, perchè i cuori di mamma e papà sono uguali"

“Ci battiamo per i nostri figli, perchè i cuori di mamma e papà sono uguali”

Rosaria Brancato

“Ci battiamo per i nostri figli, perchè i cuori di mamma e papà sono uguali”

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giovedì 13 Giugno 2019 - 07:21

Messina- Per le associazioni Genitori per sempre ed MDM il Registro per la Bigenitorialità è il primo tassello del mosaico dell'uguaglianza genitoriale

Il cartellone che ancora oggi espongono, è il primo che hanno scritto, usando un pennarello, scrivendo di getto. E’ diventato il simbolo della loro mobilitazione e da tempo fa il giro della rete. Ci sono due cuori e poi il simbolo = perché il cuore di una mamma è uguale al cuore di un papà.

Noi non facciamo battaglie contro nessuno, vogliamo solo che venga tutelato il diritto dei bambini di avere rapporti ugualitari con entrambi i genitori anche dopo la separazione. Facciamo appello ai Tribunali, agli avvocati, al governo, al Parlamento, agli operatori del settore, per rendere l’Italia un Paese uguale a tutti gli in Europa e nel mondo nell’affrontare le questioni legate all’affido condiviso ed al divorzio”.

A parlare sono Paolo Micali, Giuseppe Paladina, Nunzio Signorino e gli altri rappresentanti delle associazioni Genitori per sempre e MDM (Mantenimento diretto Movimento per l’uguaglianza genitoriale) che hanno incontrato la stampa ed i consiglieri comunali per evidenziare come l’istituzione del Registro della Bigenitorialità (approvata dall’Aula con voto unanime su proposta della consigliera Antonella Russo) sia il primo tassello di un mosaico più ampio.

Nella Saletta commissioni, dove si è tenuta la conferenza stampa, erano presenti (ed hanno attivamente contribuito al dibattito con suggerimenti e richieste) i consiglieri comunali Piero La Tona, Cristina Cannistrà, Andrea Argento, Francesco Cipolla, Salvatore Sorbello, Massimo Rizzo, Giovanni Caruso, oltre ad Antonella Russo che si è soffermata sul funzionamento del Registro della Bigenitorialità.

Oggi in Italia 100 mila minori vengono affidati attraverso le Aule del Tribunale- ha spiegato Paolo Micali dell’associazione Genitori per sempre- E’ ormai un’emergenza sociale. Ringraziamo il Consiglio comunale, ma anche il III quartiere che ha approvato una delibera sul Registro per la Bigenitorialità, e l’amministrazione che si è dimostrata attenta, ma dobbiamo continuare sulla strada di questa conquista di civiltà. I bambini hanno diritto ad avere rapporti ugualitari con entrambi i genitori ed entrambi devono essere informati su tutto ciò che riguarda il loro figlio”.

Il Registro della Bigenitorialità, che è istituito in numerosi comuni d’Italia (il primo è stato realizzato a Parma) consente ad entrambi i genitori, nei casi di separazione conflittuale, di conoscere le informazioni scolastiche o relative alla salute del figlio e tutto ciò che rancori tra gli ex trasformano in vendette trasversali o ripicche.

Noi non facciamo la guerra alle nostre ex, il nostro unico interesse è la tutela dei diritti dei bambini- ha aggiunto Nunzio Signorino– ed è proprio per questo che facciamo appello a tutte le istituzioni”.

La legge 54 del 2006, la cosiddetta “Legge Maglietta”, ha riformato la normativa introducendo l’affido condiviso che però è rimasto solo sulla carta. La legge in sostanza non è applicata nel 99% dei casi. Anzi, si è arrivati all’aberrazione del distinguere un genitore come collocatario (nel 98% è la madre) e l’altro genitore (che è appunto il padre) come colui che ha il “diritto di visita”. In sostanza un padre si trasforma con la separazione in un estraneo al quale viene “concesso” un diritto di visita, che molte volte si riduce ad un week end ogni 15 giorni ed un paio di ore pomeridiane durante il pomeriggio ( e che spesso diventa persino oggetto di guerre in Tribunale). Non a caso la legge 54/2006 è stata definita “legge tradita” e l’Istat ha più volte evidenziato con i numeri che nulla è cambiato.

Si arriva in Tribunale con cause conflittuali e dolorose- ha detto Giuseppe Paladina– proprio perché la legge del 2006 non è stata applicata. Anzi, troppo spesso nelle Aule di giustizia le sentenze di divorzio sono frutto di un copia ed incolla, senza guardare le singole differenze”.

L’istituzione del Registro, sottolineano gli esponenti delle due associazioni, ha una doppia valenza: riduce la conflittualità introducendo un elemento “terzo” quale il Comune e inoltre consente ad entrambi i genitori di avere le informazioni importanti della vita del figlio.

Per noi è un inizio- ha spiegato Micali- Dobbiamo far cadere certi retaggi culturali. Garantire la parità ha una funzione sociale. La stabilità affettiva per un minore è molto più importante della questione logistica”.

A Messina l’associazione Genitori per sempre ed MDM chiedono un tavolo tecnico con dirigenti scolastici, assistenti sociali, professionisti del settore, avvocati, consiglieri, per cambiare realmente le cose. Domenica 16 a Piazza Cairoli continuerà la distribuzione di un questionario che in tutta Italia sta vedendo i cittadini rispondere sui temi dell’affido condiviso e che sarà poi consegnato al governo ed al Parlamento in questi mesi impegnati con il dibattito sulla riforma. E’ stata inoltre presentata una richiesta per la collocazione di una “panchina azzurra” per accendere i riflettori sulle condizioni anche drammatiche dei padri separati.

Le associazioni chiedono uguaglianza genitoriale che comporti tempi paritetici, il mantenimento diretto, perché è importante per un papà comprare al proprio figlio i libri, i vestiti, i giochi, uscendo insieme, condividendo quei momenti. Dicono basta all’alienazione genitoriale, ai figli usati come armi contro l’ex. Basta alle false accuse da parte di ex mogli che additano come mostri per 6 mesi, un anno, i loro mariti solo per impedirgli di vedere i bambini. E quando, dopo un anno, le accuse sono infondate, e l’innocenza è evidente, chi restituisce quel tempo e soprattutto l’amore a quel rapporto padre figlio? E perché nessuno paga dopo aver distrutto la vita di questi papà?

Rosaria Brancato

Un commento

  1. Una volta ancora ci domandiamo come funziona la legge in Italia e come è applicata e amministrata. Alla luce dei fatti ci dovrebbe essere spiegata la mancata osservanza della legge Maglietta 54 del 2006, legge di una importanza vitale nelle cause di divorzio. La mancanza di osservanza di q.sta legge detta anche legge dimenticata !!!, condiziona figli ad una separazione da uno dei genitori, sempre dal padre, figura indispensabile x una equilibrata educazione della prole. Nn dire poi delle conseguenze che variano da acerrime guerre, vendette meschine che si ripercuotono sui figli creando loro complessi negativi x tutta la vita. Certo le cause più lunghe e dibattute, sono un buon appannaggio ma la vera colpevole è la giustizia che permette comportamenti senza decisioni a oltranza senza pensare allo sbandamento mentale dei minori ignorati proprio nei loro sacrosanti diritti e umiliati di fronte a un mondo critico e certamente nn compassionevole. È una vergognosa mancanza che urgentemente deve essere rimossa nell’interesse dei minori. Cerchiamo di nn vergognarci sempre di più delle ns. carenze nazionali.

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