"Ciao Franco", l'omaggio a Providenti alla camera ardente a Palazzo Zanca

“Ciao Franco”, l’omaggio a Providenti alla camera ardente a Palazzo Zanca

Marco Olivieri

“Ciao Franco”, l’omaggio a Providenti alla camera ardente a Palazzo Zanca

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martedì 09 Aprile 2024 - 19:13

Nell'aula consiliare del Comune di Messina, gli ex assessori della sua Giunta e i cittadini per un ultimo saluto

MESSINA – Aula consiliare di Palazzo Zanca: sfilano gli assessori della sua Giunta. Ma anche tanti cittadini, militanti politici, amici di una vita. La camera ardente al Comune rende omaggio al magistrato ed esponente dell’associazionismo Franco Providenti, sindaco di Messina dal 1994 al 1998. Una foto, con il suo consueto sorriso, la bara e dei fiori, oltre a un registro per le firme, e ad accogliere queste persone sono i figli Giovanna e Salvatore.

Da poco è andato via il presidente emerito della Corte costituzionale Silvestri, che della Giunta Providenti fu esperto, quando arrivano gli ex assessori Beninati, Giunta, Panella, Riggio, Saitta; l’ex presidente dell’Atm Gabriele Siracusano e Citto Saija, che negli anni Novanta fu candidato per i progressisti alle Politiche e ha speso una vita nella sinistra.

Providenti un cattolico progressista e la sua Giunta puntava a una “primavera politica”

Dal passato al presente, entrano in aula l’assessora alle Politiche sociali Calafiore e il consigliere della IV Municipalità Coletta (Pd). E, ancora, poco prima, Tarro Celi e Domenico Siracusano, del Coordinamento provinciale del Partito democratico.

Poi arriva monsignor Cesare Di Pietro. “Anche se siamo in un luogo laico, recitiamo un eterno riposo, dato che Franco Providenti era molto cattolico”, sottolinea il vescovo ausiliare di Messina. Sì, Providenti era un “cattolico laico”, come avrebbe detto Romano Prodi, nel solco di quel cattolicesimo progressista che dialogava con comunisti italiani e Democratici di sinistra.

Per l’ex presidente della Fuci, ma anche impegnato nel Tribunale dei diritti del malato, l’Ulivo era probabilmente la sua “casa” politica ideale. E la sua Giunta, seppure attraversata da forti spinte civiche, rientrava nella tradizione del centrosinistra, in un momento storico in cui la “primavera politica” sembrava possibile. Una primavera interrotta dalla mancata rielezione, dopo quattro anni, contro un centrodestra di nuovo unito in piena fase berlusconiana.

I funerali si svolgeranno mercoledì 10 aprile, alle 15.30, al Duomo.

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