Tagliate diverse tappe in montagna per il maltempo che sta imperversando al nord. Tutti d'accordo, figuriamoci lo "Squalo dello Stretto"
Cambia il programma, rivoluzionato, del Giro d’Italia. Ed è una dimostrazione di buon senso, che va a vantaggio di un uomo solo, da ieri sempre piu’ al comando: Vincenzo Nibali. Grazie alla regolarita’ della sua condotta di gara, da Napoli alle Dolomiti ‘amputate’, e alla favolosa cronoscalata di ieri, si e’ cucito addosso mezza maglia rosa. L’altra meta’ gliel’ha incollata il maltempo, che prima ha paralizzato le gambe di Wiggins, poi ha impedito la regolare disputa della tappa con arrivo sul Galibier domenica scorsa, infine ha costretto gli organizzatori ad annullare la tappa odierna, evitandogli l’ulteriore fatica di Gavia, Stelvio, Val Martello. Non cime qualsiasi, ma vette ben al di sopra dei 2 mila, con pendenze da brividi, dove stanotte si e’ scatenata una bufera di neve.
E domani? Un’altra ‘revisione’ drastica della tappa, la penultima, prima del gran finale con arrivo a Brescia. Per domani gli organizzatori hanno deciso di confermare la partenza da Silandro (Bolzano) e l’arrivo sulle Tre Cime di Lavaredo (Belluno), ma di neutralizzare l’attraversamento del Passo Costalunga (1.745 metri), del Passo San Pellegrino (1.918 metri) e del Giau (2.236 metri). I corridori, invece, toccheranno Castelbello, Naturno, Merano, Terlano, Bolzano, Prato all’Isarco, Chiusa, Bressanone, Sciaves, Vandoies, Chienes, Monguelfo, Villabassa, Dobbiaco, Carbonin, Cimabanche, Cortina d’Ampezzo, il Passo Tre Croci (quota 1.805 metri), quindi Misurina e approderanno sulle Tre Cime di Lavaredo (2.304, che diventa Cima Coppi al posto dello Stelvio). La partenza verra’ data alle 11,25, l’arrivo e’ previsto dalle 16,55 alle 17,37.
Passata la bufera (in tutti i sensi), a questo punto resta solo la 21/a tappa, in programma domenica, da Riese Pio X (Treviso) a Brescia, per un totale di 197 chilometri. Attualmente Nibali ha un vantaggio di 4’02” sull’australiano Cadel Evans, 4’12” sul colombiano Rigoberto Uran Uran e 5’14” su Michele Scarponi. Il successo finale si avvicina.
Poche chiacchiere: Nibali ha dimostrato di essere il più forte, anche la resistenza alla pioggia ed al freddo è un valore per chi trascorre oltre 3000 km esposto alle intemperie.
E’ stato l’unico ad assumere delle iniziative in corsa, quasi sempre coronate da successo.
Dall’articolo traspare che avrebbe vinto il Giro d’Italia quasi per fortuna: non è vero.
Forse che ci dispiace che un nostro concittadino si fa onore nello sport e faccia nominare dai media Messina ed il suo stretto in positivo anzichè per la solita immondizia in mezzo alle strade?