Mario Cipollini elogia Vincenzo Nibali "lo squalo dello Stretto"

Mario Cipollini elogia Vincenzo Nibali “lo squalo dello Stretto”

Piero Genovese

Mario Cipollini elogia Vincenzo Nibali “lo squalo dello Stretto”

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giovedì 23 Marzo 2017 - 14:45

Mario Cipollini, ex ciclista professionistico, vincitore in carriera di un campionato del mondo, una Milano-Sanremo, tre Gand-Wevelgem, un E3 Harelbeke, quarantadue tappe al Giro d'Italia, dodici al Tour de France (più una cronosquadre) e tre alla Vuelta a España in questi giorni ha compiuto 50 anni e in una intervista rilasciata al "Giornale" è andato contro il movimento ciclistico italiano.

Mario Cipollini, che in questi giorni ha compiuto 50 anni, dall'alto della sua professionalità, visto che in carriera ha vinto un campionato del mondo, una Milano-Sanremo, tre Gand-Wevelgem, un E3 Harelbeke, quarantadue tappe al Giro d'Italia, dodici al Tour de France (più una cronosquadre) e tre alla Vuelta a España, nelle sue riflessioni non è mai banale e in una intervista rilasciata al "Giornale", è andato in maniera pesante contro il movimento ciclistico italiano.

Uno dei più grandi cilcisti di tutti i tempi ha elogiato, nel corso della sua intervista, lo squalo dello Stretto Vincenzo Nibali, affermando che lui è l'uico aleta professionista di cui il nostro paese, a livello di ciclismo può contare, tutti gli altri atleti invece, son solo comparse. Nibali, ha fatto capire il Re Leone (questo il soprannome sportivo di Cipollini), resta il faro del movimento, tuttavia il fardello dell’età comincia a pesare sul siciliano, che a novembre compirà 33 anni. La classe dello Squalo resta indiscutibile, ma è altrettanto vero che non è più lo stesso corridore del 2014.

L'ex cilista profesionista, nel corso della sua intervista, non neppure citato Fabio Aru, atleta da cui ci si apetta molto che non ha aftto ancora uscire il suo vero carattere. Con Nibali giunto ormai nella seconda fase della carriera ed Aru alla disperata ricerca di se stesso, l’Italia al momento non offre altri corridori da corse a tappe e se malauguratamente i due dovessero uscire di scena, nessun corridore sarebb in grado al momento di comparire nella lista dei primi dieci ai Grandi Giri.

La problematica è da ricercare nella globalizzazione in quanto, anche in questo sport, il mercato si è spostato nei paesi dell'Est e del Medio Oriene dove, le prospettive di guadagno, son ben più alte del nostro Paese ma dove al tempo stesso, al posto di fare l'uomo di punta, fai il gregario.

Cipollini inoltre, ha ricordato Marco Pantani afermando che "gli manca". Più volte l'ex campione ha cercato di portare lo scalatore in suqdra con lui ma, a causa di persone invidiose, la cosa non è mai andata in porto.

Analizzando infine l'ultima edizione della classica Milano-Sanremo, l'ex ciclista professionista ha spiegato che "Sagan è stato battuto soltanto da se stesso. Per eccesso di sicurezza".

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